Economia
Debito pubblico elevato. L'alert del Fmi: "Serve un aggiustamento credibile"
Secondo il Fmi mentre la crescita economica rallenta, i costi di finanziamento aumentano
Debito italiano in rialzo al 139,2% nel 2024. Fmi: "Necessario un aggiustamento"
Il debito pubblico italiano si attesterà al 139,2 per cento del Pil nel 2024, per poi salire al 140,4 per cento nel 2025 e al 144,9 per cento nel 2029. La netta risalita dell'indebitamento (che nel 2020 aveva superato il 154% del Pil) emerge dalle tabelle del Fiscal Monitor pubblicato dal Fondo Monetario Internazionale che stimano un deficit al 4,6% quest'anno e al 3,2% nel 2025 per poi scendere al 3% nel biennio 2028-29. Il Fondo prevede inoltre un ritorno dal prossimo anno a un avanzo primario (ovvero senza la spesa per gli interessi) dopo i forti deficit degli ultimi anni: dal +0,9% del 2025 si dovrebbe quindi arrivare nel 2028-29 a un avanzo dell'1,3% del Pil.
Dopo i miglioramenti del biennio 2021-2022, a livello globale "i deficit fiscali sono aumentati in media di 1,6 punti percentuali al 5,5% del PIL nel 2023 mentre il debito pubblico globale è aumentato di circa 2 punti percentuali al 93,2% del Pil". Lo indica il Fondo Monetario Internazionale nel Fiscal Monitor appena diffuso evidenziando che "con le spese rimaste praticamente invariate rispetto al 2022, il calo delle entrate è stato il principale motore dell’aumento dei deficit di bilancio, visto che le entrate straordinarie derivanti dall’inflazione sono diminuite". Ad esempio i paesi produttori di petrolio e gli esportatori di materie prime "hanno registrato surplus fiscali molto più bassi (0,5% del Pil) rispetto al 2022, con un calo significativo delle entrate (circa 3 punti percentuali del PIL, in media) dal momento che i prezzi globali delle materie prime sono diminuiti rispetto ai livelli del 2022".
Il Fondo prevede che la stretta sui conti pubblici riprenderà nel 2024, anche se gradualmente, facendo scendere il deficit globale al 4,9% del Pil. tuttavia nel medio termine "il consolidamento fiscale rimarrà modesto, con un disavanzo complessivo che dovrebbe stabilizzarsi al 4,3% del PIL entro il 2029, circa 0,7 punti percentuali in più rispetto al 2019".
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In molte economie, "l’aggiustamento previsto contribuirà a stabilizzare il debito nel medio termine". Ciononostante, il Fondo prevede che il debito globale aumenterà fino a raggiungere quasi il 100% del PIL entro il 2029. L’aumento sarà guidato da alcune grandi economie (ad esempio Cina, Italia, Regno Unito e Stati Uniti), che - è l'invito dell'Fmi - "devono prendere in seria considerazione azioni politiche per affrontare gli squilibri fondamentali tra spesa ed entrate".
"Nel 2021-22 il rapporto debito-Pil dell'Italia è sceso grazie a una ripresa relativamente forte , ma da quest'anno crescerà di nuovo fino al 150% nel 2029. Sul debito italiano andando avanti vediamo dinamiche non favorevoli: ci sono pressioni sulla spesa, in Italia come in altri paesi che hanno una popolazione che invecchia. L'Italia dovrebbe varare un aggiustamento fiscale credibile". Lo afferma Victor Gaspar, responsabile del Fiscal Monitor del Fondo Monetario Internazionale, in conferenza stampa, ricordando come già alla fine degli anni '80 "il debito dell'Italia era un problema. E da allora è cresciuto in modo significativo".