Economia

Deutsche Bank abbandona la finanza speculativa e si prepara alle nozze

Il Ceo Sewing prepara la bad bank per tentare rilancio. Solo dopo aver pulito i conti del peso dei derivati si cercherà di far risalire la redditività

I derivati, che da anni costituiscono un importante massa all'interno del bilancio di Db, sono diventati un vero e proprio peso soprattutto da quando sono stati introdotti regolamenti bancari piu' rigidi in seguito alla crisi finanziaria.  Deutsche Bank ha chiuso il 2018 in utile, ma sotto le attese, dopo tre anni di perdite. A peggiorare le cose negli ultimi anni sono state accuse e pesanti multe per comportamenti scorretti. Sembrava che una sterzata alla strategia del gruppo dovesse venire dalla fusione con Commerzbank di cui si è molto parlato negli ultimi mesi, ma in aprile il progetto è stato abbandonato. Il titolo è così sceso in tempi recenti anche sotto i 6 euro, ai minimi storici. 

Insomma, la “nuova Deutsche Bank” che Sewing sembra voler disegnare assomiglia più a Banca Intesa che non a Morgan Stanley o Goldman Sachs. Tra l’altro con una nuova ristrutturazione Sewing potrebbe anche cogliere la palla al balzo e riorganizzare la sua presenza al di fuori dell’Europa continentala anche in chiave Brexit. E infatti già si parla di “importanti” perdite di posti di lavoro (se non di totale chiusura o cessione delle attività) nel Regno Unito, dove Deutsche Bank impiega 8.500 persone, e negli Stati Uniti, dove l’istituto ha circa 10.000 dipendenti. 

In occasione dell'assemblea di fine maggio, Il Ceo aveva preannunciato che il gruppo era pronto a realizzare "drastiche riduzioni" nell'investment banking. Per ora la banca si è limitata a diffondere una nota in risposta alle informazioni riportate dal Financial Times in cui dice che "sta mettendo a punto misure destinate ad accelerare la sua trasformazione con l'obiettivo di migliorare la sua redditività in modo durevole".

Quanto costerà a Deutsche Bank chiudere i conti col passato e creare le premesse per un rilancio futuro è tuttavia una domanda che ancora non trova risposta, così come non è certo, anche se possibile, che completata la grande pulizia i colloqui con Commerzbank possano riprendere e dare vita all’auspicato (dal governo Merkel) “campione creditizio” tedesco.

Intanto, il titolo della banca che nel capitale vede la cinese Hna con una quota ora ridotta al 6,3%, seguita dalla famiglia reale del Qatar (a cui viene inoltre accreditata di una partecipazione del 6% circa) e il fondo Blackrock con il 5%, brilla alla Borsa di Francoforte proprio sulla spinta delle indiscrezioni riportate dal Financial Times (+1,36% a fine seduta), sovraperformando un Dax negativo.