Economia
Dl Energia, parte lo sconto su benzina e gasolio: -30,5 centesimi. Le novità
Per benzina e diesel lo sconto al consumo è aumentato di 30,5 centesimi. Fra le altre misure anche la tassa sugli extraprofitti delle società energetiche
Decreto taglia prezzi, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale scatta la riduzione delle accise sui carburanti che durerà 30 giorni
Via libera alla riduzione del prezzo della benzina: con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale entrano in vigore i provvedimenti varati dal decreto taglia prezzi. Per benzina e diesel lo sconto al consumo è di 30,5 centesimi. Fra le altre misure la tassa sugli extraprofitti delle società energetiche, il rafforzamento del golden power per il settore delle telecomunicazioni, le norme per l'accoglienza dei profughi e misure per il sostegno delle imprese e del lavoro.
I maggiori marchi, tra cui Eni, IP, Q8 e Tamoil hanno tagliato con decorrenza immediata i prezzi consigliati di benzina e gasolio di 30,5 centesimi al litro, 25 di accisa cui si aggiungono altri 5,5 di Iva sull'accisa e di 5,5 cent quelli del Gpl, 4,7 cent più Iva. "Eni ha variato già da oggi i prezzi di cessione ai gestori dei punti vendita. Per le consegne effettuate oggi, la compagnia provvederà a emettere e/o rettificare i documenti contabili e fiscali coerentemente con le variazioni delle accise, procedendo al rimborso di quanto eventualmente pagato per via della maggiore imposta", si legge in una nota.
In un Paese come l'Italia dove l'85% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada, la riduzione dei prezzi di benzina e gasolio ha un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa di consumatori. E' quanto afferma la Coldiretti, in occasione della riduzione delle accise sui carburanti e quindi del loro prezzo di vendita prevista dall'entrata in vigore del decreto legge. Contenere il caro carburanti e ridurre la dipendenza dall'estero sui prodotti alimentari sono scelte strategiche per il Paese.
L'Italia, sottolinea Coldiretti, deve puntare ad aumentare la propria produzione di cibo recuperando lo spazio fino a oggi occupato dalle importazioni, sempre piu' esposte a tensioni internazionali e di mercato. Con il credito di imposta del 20% per la riduzione del costo del gasolio per pesca ed agricoltura previsto dal decreto, la riduzione del costo del carburante si estende dal campo alla tavola; basti pensare che il settore primario si trova costretta a pagare una bolletta energetica aggiuntiva di almeno 8 miliardi su base annua, rispetto all'anno precedente; una situazione che mette a rischio coltivazioni, allevamenti e industria di trasformazione nazionale, ma anche gli approvvigionamenti alimentari di 5,6 milioni di italiani che si trovano in una situazione di indigenza economica. Il caro gasolio, ricorda la Coldiretti, ferma i trattori, spegne le serre di fiori e ortaggi e blocca i pescherecci nei porti, aumentando la dipendenza dall'estero per l'importazione di prodotti alimentari.
Con il credito di imposta del 20% per la riduzione del costo del gasolio per pesca ed agricoltura previsto dal decreto, la riduzione del costo del carburante si estende dal campo alla tavola in una situazione in cui per il balzo dei costi energetici - sottolinea Coldiretti - l’agricoltura deve pagare una bolletta aggiuntiva di almeno 8 miliardi su base annua, rispetto all’anno precedente, che mette a rischio coltivazioni, allevamenti, e industria di trasformazione nazionale ma anche gli approvvigionamenti alimentari di 5,6 milioni di italiani che si trovano in una situazione di indigenza economica. Il caro gasolio - precisa la Coldiretti - ferma i trattori nelle campagne, spegne le serre di fiori e ortaggi e blocca i pescherecci italiani nei porti, aumentando la dipendenza dall’estero per l’importazione di prodotti alimentari.
Il gasolio è necessario per le attività dei trattori che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina, la concimazione e l’irrigazione dei terreni ma anche per le attività di pesca dove la metà dei costi che le aziende ittiche devono sostenere è rappresentata, infatti, proprio dal carburante. Senza dimenticare - conclude la Coldiretti - i costi per il riscaldamento delle serre per la produzione di ortaggi e fiori le serre con la necessità di contenere i costi che rischia di far scomparire alcune delle produzioni più tipiche.