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Economia
Dl Rilancio: migranti, nodo Irap e banche, ecco su cosa si litiga ancora
(fonte Lapresse)

Il rinvio è stato il leit motive di questo decreto, inizialmente battezzato Aprile. Ora slittato a maggio per i contrasti nella maggioranza e che è stato ribattezzato "Rilancio". Portandosi dietro molte polemiche da parte del mondo produttivo per i ritardi. Ma a quanto pare, dopo esser stato previsto nel weekend, sul varo del nuovo decreto da 55 miliardi non è stata ancora trovata la quadra perfetta. Anche se l'ultima bozza del provvedimento circola già da ieri sera.

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Così dopo la lunga riunione notturna terminata all'una tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i capi delegazione delle forze di maggioranza (presente anche il sottosegretario Riccardo Fraccaro) riunione che è servito, secondo quanto spiegano alcune fonti, a limare il grosso delle misure, in Zona Cesarini è spuntato un ulteriore rinvio. 

Si terrà infatti alle 14 e non più alle 11 come inizialmente previsto il pre-Consiglio dei ministri anche se, salvo avvisi dell'ultimo minuto, resta confermato l'obiettivo di riunire il Cdm in giornata. Non c'è ancora la convocazione ufficiale che potrebbe tenersi in serata. Fonti di maggioranza, tuttavia, spiegano che la quadra non è stata raggiunta sull'intero pacchetto.

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Mancano ancora alcuni nodi da sciogliere, che saranno affrontati nella riunione del preconsiglio. Tra le misure ancora sotto la lente dei partiti di maggioranza ci sarebbe la regolarizzazione dei lavoratori migranti, fortemente voluta da Italia viva e appoggiata da LeuPd, ma sulla quale il Movimento 5 Stelle ha espresso perplessità.

Una mediazione possibile, anche se un'intesa non è stata ancora raggiunta, si potrebbe avere sui permessi di soggiorno temporanei per tre mesi, ipotesi considerata però ancora insufficiente da Iv (quindi si discute sui sei mesi).

Altra questione al centro di una nuova riflessione il nodo Irap, posto sempre dal partito di Matteo Renzi. Anche se l'annuncio fatto ieri sera alla trasmissione Che Tempo che fa dal ministro dell'Economia Roberto Gualtieri (niente rata di saldo e acconto a giugno) avrebbe ben disposto i renziani, si tratta di definire ancora nel dettaglio alcuni punti.

"C'è una riflessione in atto", ha spiegato infatti stamattina il viceministro Antonio Misiani su Radio 24. Altri capitoli che necessitano di un'ulteriore riflessione, viene ancora spiegato, riguarderebbero le misure relative alle banche. 

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