Economia

Dossieraggio, la Procura accusa: "La banca ha taciuto sui conti spiati"

di redazione politica

L'ex bancario di Intesa spiava i conti della premier Meloni e di sua sorella, oltre che quelli di Crosetto, Giambruno e altri

Indagini sui conti spiati: la banca non ha informato subito la Procura

Intesa Sanpaolo non avrebbe comunicato tempestivamente agli inquirenti i dati sugli accessi abusivi effettuati dal bancario Vincenzo Coviello tra febbraio 2022 e aprile 2024. È quanto emerge da fonti della Procura di Bari, che sta conducendo un'indagine sull'accesso non autorizzato ai conti correnti di 3.572 clienti dell'Istituto, tra cui numerosi esponenti politici. L'indagine è stata avviata a seguito della denuncia di un correntista di Bitonto, il quale aveva ricevuto una segnalazione dalla banca riguardante alcuni accessi sospetti sul proprio conto. Tuttavia, la comunicazione della banca sarebbe giunta solo dopo l'acquisizione degli atti da parte della Procura, secondo le fonti.

Vincenzo Coviello, impiegato di Intesa Sanpaolo, avrebbe "verosimilmente agito in concorso e previo accordo con persone da identificare" (presumibilmente mandanti e destinatari delle informazioni riservate), compiendo accessi non autorizzati ai dati finanziari di importanti istituzioni della Repubblica, dei loro familiari e collaboratori. Lo scopo di questi accessi sarebbe stato quello di ottenere informazioni riservate che, per ragioni di sicurezza nazionale o politica, dovevano rimanere segrete. Questo è quanto emerge dalle sei pagine del decreto di perquisizione.

Si sospetta, inoltre, che la condotta di Coviello sia stata facilitata dal concorso con altri soggetti non ancora identificati, che sarebbero stati i mandanti degli accessi abusivi e i destinatari delle informazioni acquisite. Per questi motivi, i reati di accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie riguardanti la sicurezza dello Stato sono stati contestati in concorso con persone ancora da identificare. Secondo l'accusa, Coviello, assegnato alla filiale Agribusiness di Barletta e al distaccamento di Bisceglie, avrebbe abusato del suo ruolo per accedere illegalmente al sistema informatico dell'Istituto, mantenendosi all'interno del sistema contro la volontà di chi aveva il diritto di escluderlo.

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Dalle indagini emerge che Coviello avrebbe effettuato 6.637 accessi non autorizzati, relativi a 679 filiali del gruppo Intesa Sanpaolo e a 3.572 clienti. Uno dei clienti, un professionista di Bitonto, ha presentato querela il 22 luglio 2024, avviando così le indagini che hanno portato al licenziamento dell'impiegato. Inoltre Coviello è attualmente indagato per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie riguardanti la sicurezza dello Stato. L'indagine ha evidenziato che tra le vittime degli accessi abusivi ci sono personaggi di rilievo, tra cui la premier Giorgia Meloni, i suoi familiari (come la sorella Arianna e l'ex compagno Andrea Giambruno), e i ministri Guido Crosetto, Raffaele Fitto e Daniela Santanché. Anche i governatori regionali Michele Emiliano e Luca Zaia sono tra i soggetti coinvolti. Ieri, la polizia giudiziaria, su mandato della Procura di Bari, ha perquisito l'abitazione di Coviello e sequestrato dispositivi elettronici, tra cui smartphone, tablet e hard disk, che saranno sottoposti a verifiche forensi.

Durante il procedimento disciplinare, Vincenzo Coviello ha dichiarato ai vertici della banca di aver agito da solo, di non aver mai divulgato le informazioni acquisite e di non averne fatto copie. Tuttavia, le indagini sono ancora in corso per determinare se Coviello abbia effettivamente agito da solo o con la complicità di altre persone, e per identificare eventuali mandanti o destinatari delle informazioni sottratte.