Economia
Draghi apre su aumento 'Qe', spread sotto quota 100

La Bce a dicembre valutera' una possibile estensione del programma di 'quantitative easing', che potrebbe quindi prolungarsi oltre la scadenza prevista (ma flessibile) del settembre 2016. Quanto annunciato oggi in conferenza stampa dal presidente dell'Eurotower, Mario Draghi, e' stato accolto con un'ovazione dai mercati. Le borse europee hanno chiuso con forti guadagni, con Milano in progresso del 2% e Francoforte in rialzo di quasi il 2%, mentre l'euro e' scivolato a un minimo di quasi tre settimane sotto quota 1,12 dollari, una buona notizia per le imprese esportatrici, soprattutto alla luce del recente apprezzamento legato all'incertezza sulle mosse della Fed. Significativo anche l'impatto sul mercato del debito, con lo spread Btp/Bund che e' sceso sotto 100 punti per la prima volta in sei mesi e il rendimento del decennale che ha segnato il maggior ribasso giornaliero dal giugno 2014.
Con un'inflazione che continua ad arrancare e la locomotiva cinese che frena, numerosi osservatori avevano previsto che Francoforte sarebbe stata costretta prima o poi ad aprire ulteriormente i rubinetti. Del resto lo stesso Draghi aveva piu' volte ricordato che, se necessario, la Bce avrebbe allentato ulteriormente la propria politica monetaria. Quel che mancava ancora era un annuncio concreto, che non era scontato arrivasse cosi' presto.
In occasione del direttivo di dicembre, ha sottolineato Draghi, la Bce "avra' bisogno di riesaminare" il piano di acquisto di titoli sulla base delle nuove proiezioni macroeconomiche. E, da questo punto di vista, e' difficile prevedere sorprese: secondo Draghi, "l'inflazione continuera' a restare bassa, soprattutto per via delle quotazioni del petrolio" e il rallentamento dei mercati emergenti ha "aumentato i rischi al ribasso, sia per la crescita che per i prezzi", sebbene l'Eurozona possa contare su una "domanda interna ancora resistente".
Il direttivo della Bce non ha ancora preso "alcuna decisione specifica" su un ampliamento del 'Qe' (che "procede senza intoppi e continua ad avere un impatto favorevole sui costi e la disponibilita' di credito per famiglie e imprese") - ha spiegato Draghi - ma ha avuto una "vasta discussione in merito" durante la quale alcuni membri si sono addirittura espressi per un'azione immediata. "La conclusione e' stata che siamo pronti ad agire se necessario, che esamineremo tutte le informazioni in arrivo e che siamo aperti all'utilizzo di ogni strumento di politica monetaria sul menu", ha concluso Draghi, il quale ha ribadito come il programma sia "flessibile nell'ammontare, nella composizione e nella durata". Porte aperte anche a un nuovo abbassamento dei tassi sui depositi, attualmente al -0,2%.