Morando (Economia): l'Italia non tornerà in recessione
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
"Non è prevedibile in questo momento che l'Italia torni in recessione, in nessun modo". Lo afferma ad Affaritaliani.it il vice-ministro dell'Economia, Enrico Morando, commentando il calo della produzione industriale nel mese di dicembre.
"Siamo entrati in una fase nella quale nell'economia globale ci sono segni di instabilità nuovamente molto forti e quindi, nuovamente, siamo in una situazione nella quale questa instabilità si fa sentire in tutti i campi e in tutte le economie. Complessivamente - spiega Morando - i dati, compreso quello emerso stamattina, confermano comunque che anno su anno un segno di ripresa c'è. Abbiamo riconquistato il segno più in tutti gli indicatori fondamentali dell'anadamento dell'economia reale, però è un segno più che precede ancora tendenze molto deboli e numeri molto piccoli. E quindi bisogna insistere: ancora più riforme con un'accelerazione dei tempi. Bisogna lavorare e insistere sulla linea che stiamo seguendo. Non ci sono soluzioni miracolistiche per domani mattina, ma soluzioni che possono via via realizzarsi creando una condizione di migliore favore per lo sviluppo".
E' possibile che il Pd di quest'anno subisca ripercussioni negative dopo questo dato sulla produzione industriale? "Sulle previsioni 2016 gli elementi che pesano in maniera negativa sono in particolare quelli che riguardano le economie dei paesi emergenti, che sono tutti entrati in una fase o di rallentamento, come la Cina, o addirittura di recessione da parecchio tempo, come il Brasile e la Russia, il che, a sua volta, determina una fuga di capitali da questi paesi con tutta una serie di contraddizioni ulteriori che si determinano nel campo finanziario. Penso che i rischi veri per le previsioni 2016 derivino da questo piuttosto che da singoli fattori di carattere nazionale".
Ma comunque l'Italia non tornerà in recessione... "In questo momento non ci sono ragione per ritenere che possa accadere una cosa simile. Anzi, ripeto: tutti gli indicatori del 2015 - dal Pil all'occupazione passando per i consumi interni - vedono il segno più davanti al risultato complessivo. E ricordo che avevamo alle spalle un lungo periodo di segni meno. Tutto ciò, indiscutibilmente, va salutato da tutti come un fatto positivo, a prescindere da ciò che si pensi del governo in carica. Dopodiché, è chiaro che la ripresa economica è ancora debole e c'è tutto un lavoro di consolidamento da sviluppare. Ed è proprio quello che stiamo cercando di fare e che continueremo a fare nei prossimi mesi", conclude Morando.