Economia

Elettricità, Berlino non ce la fa più. 16 ministri alla UE: abbassate costi

di Antonio Amorosi

Va abbassato il costo dell’elettricità. I Länder tedeschi vogliono concedere più sussidi alle aziende e alle regioni. In settimana incontrano von der Leyen.

E’ pronta una bozza di documento che i 16 Länder hanno approntato, che il giornale economico tedesco Handelsblatt pubblicherà nelle prossime giornate e che recita così: "Gli Stati membri devono quindi avere la possibilità, per un periodo transitorio, di stabilire un prezzo ponte concorrenziale per l'energia elettrica, in particolare per le aziende ad alta intensità energetica soggette alla concorrenza internazionale, finché non saranno disponibili energie rinnovabili a prezzi accessibili in quantità sufficienti."

Il nodo è appunto quello di conciliare l’attuale transizione ecologica voluta dalla UE con i portafogli delle famiglie e quindi con la condizione delle aree economiche d’Europa, non solo quelle più deboli ma anche le zone tradizionalmente più forti. L’energia negli Stati Uniti a confronto con i costi nella UE ha un prezzo molto più basso avvantaggiandone l’economia del Paese.

A differenza di quanto ci si aspetterebbe in Germania anche la SPD ed i Verdi premono per un prezzo industriale dell'elettricità, ma il cancelliere Olaf Scholz, sempre della SPD, e il ministro delle finanze Christian Lindner (FDP) sono contrari al possibile intervento, mostrando un certo scetticismo perché sostengono: la proposta aumenterebbero i debiti o gli effetti negativi sui Paesi, visto che parliamo sempre di esborso di risorse dello Stato come misure tampone per ridurre i costi.

Ma il problema esiste ed è in alcuni casi grave. Servono, scrivono i 16, "finanziamenti adeguati e tassi di cofinanziamento vantaggiosi" anche "per le regioni più sviluppate in quanto motori di crescita e innovazione dell'Ue". Per restare al passo con la competizione globale è necessario “rafforzare i punti di forza esistenti”. 

Va ricordato che la Germania è ufficialmente in recessione tecnica, situazione che si innesta quando il prodotto interno lordo di un Paese si contrae per due trimestri di fila. Nel primo trimestre del 2023, il Pil tedesco ha registrato il segno meno (-0,3%), così come è successo nell'ultima parte del 2022 (-0,5%)