Economia

Emanuele: "Superare crisi bancaria grazie a no profit"

Emanuele: "Superare la crisi bancaria grazie al no profit". E sul Mediterraneo: "L'italia dovrebbe manifestare attenzione prioritaria verso il Mare Nostrum"

Emanuele: superare crisi bancaria grazie a no profit

“La crisi del sistema bancario era scontata, medie e piccole imprese vivono da tempo in una crisi drammatica per l’eccesso di burocrazia e di invadenza del fisco sempre più manifesta. Era del tutto evidente che l’attività primaria della banca, quella cioè di fornire credito alle attività produttive, sarebbe conseguentemente entrata in una fase di recessione”. A sostenerlo è Emmanuele Francesco Maria Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale e Presidente Onorario della Fondazione Roma, in una recente intervista a Dino Sorgonà per Teleborsa.

Emanuele analizza lo scenario della crisi bancaria degli ultimi anni, lo spirito riformatore della norma creatrice delle Fondazioni, strumento utile per fronteggiare la crisi sociale in corso. 


Nell'intervista spiega come la crisi del sistema bancario - e di quello economico in generale - ha segnato la fine del sistema di protezione sociale che aveva caratterizzato l’Italia del dopoguerra. “Le Fondazioni di origine bancaria sono nate con la finalità di fronteggiare quei problemi che il disfacimento del welfare italiano manifestava. 

La Fondazione Roma, ad esempio, ha destinato durante gli anni della sua presidenza circa il 60% dei suoi proventi verso progetti di tutela della salute e verso la ricerca scientifica applicata alla sanità, il 30% ai meno abbienti e il 10% rispettivamente all’istruzione e alla cultura, sopperendo - continua Emanuele - alle mancanze della politica sociale dello Stato e creando un sistema capillare di aiuto”. 

Emanuele affronta anche un’altra questione dei nostri giorni: il ruolo dell’Italia nell’area del Mediterraneo. E lo fa denunciando quella pericolosa carenza culturale e di sensibilità che caratterizza la nostra società e che prende la forma di “una disattenzione per il mondo che sta di fronte a noi”. 

L’Italia, per vocazione territoriale, dovrebbe manifestare invece un’attenzione prioritaria verso il “Mare Nostrum” per far ripartire un meccanismo virtuoso di reciprocità, sia sul piano economico, sia solidaristico, ponendo come priorità assoluta la conclusione delle guerre a cui assistiamo tutti i giorni, e assumendo il ruolo di propositrice di grandi iniziative economiche, insieme all’Europa, per consentire lo sviluppo di quelle aree e l’interazione delle stesse con l’Italia. Cosa che in pratica, senza alcun sostegno nazionale o internazionale, sta realizzando la Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale (già Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo).