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Economia
Eni con Var Energi acquisisce Neptune: operazione da 4,9 miliardi di dollari

Eni stima che l'operazione aggiungera' al proprio portafoglio oltre 100.000 boe/g di produzione a basse emissioni nel periodo 2024-2026, di cui oltre il 70% sara' costituito da gas naturale (rispetto alla quota del 53% raggiunta da Eni nel 2022), di cui la quasi totalita' in grado di rifornire i mercati OECD tramite gasdotto o GNL. Eni si aspetta di generare sinergie in termini di costi di struttura e industriali pari a oltre $0,5 miliardi, e ulteriori upside in termini di riduzioni dei costi, inclusi quelli finanziari, attivita' di esplorazione e sviluppo, inclusa la CCUS, e attivita' midstream. L'operazione consentira' di accrescere nell'immediato gli utili e il CFFO per azione e sara' positiva in termini di free cashflow.

L'operazione e' inoltre coerente con il Piano 2023-2026 presentato nel febbraio 2023, con riferimento in particolare alle seguenti guidance: contributo netto positivo di 1 miliardo di euro dalle attivita' di portafoglio nel periodo di riferimento; capex complessivi pari a 37 miliardi di euro; leverage tra il 10% e il 20%; tasso di crescita medio annuo della produzione del 3-4% nel periodo 2023- 2026, prevalentemente attraverso investimenti organici oltre che l'impatto netto di attivita' di portafoglio di elevato profilo. Eni integrera' cosi' nuovi asset che apporteranno valore addizionale, mentre disinvestira' da altri nel quadro di una razionalizzazione e semplificazione del proprio portafoglio.

Eni, Descalzi: "Acquisiamo portafoglio di elevata qualità"

"Attraverso questa operazione Eni acquisisce un portafoglio di elevata qualita' e a bassa intensita' carbonica, con un'eccezionale complementarita' a livello strategico e operativo. Riteniamo che il gas sia una fonte energetica ponte cruciale per la transizione energetica globale, e siamo impegnati ad aumentare la nostra quota di produzione di gas naturale al 60% entro il 2030". Cosi' l'ad di Eni, Claudio Descalzi, commenta l'operazione di acquisizione di Neptune. "Neptune contribuira' al nostro portafoglio prevalentemente con risorse gas. Inoltre, la sovrapposizione geografica e operativa e' sorprendente: aumenta la dimensione di Var Energi, societa' di cui Eni detiene la maggioranza; apporta una maggiore produzione di gas e ulteriori opportunita' CCUS nel Mare del Nord; consolida la posizione di Eni come prima compagnia internazionale in Algeria, fornitore chiave di gas per i mercati europei; incrementa la presenza di Eni nell'offshore dell'Indonesia, con forniture all'impianto di GNL di Bontang e ai mercati nazionali", aggiunge l'amministratore delegato di Eni.

"Ci aspettiamo inoltre che questi volumi addizionali di gas garantiscano ulteriori opportunita' di ottimizzazione per le attivita' GGP di Eni. L'operazione aggiungera' circa 4 miliardi di metri cubi di gas da destinare ai consumatori europei. Un ulteriore aspetto cruciale dell'operazione e' il basso costo delle nuove forniture e l'incremento di flusso di cassa che porta a Eni. Questo supporta il nostro impegno nell'offrire un dividendo attraente e solido e il programma di buyback a sostegno della distribuzione del 25-30% del CFFO ai nostri azionisti. La natura e le sfide della transizione energetica richiedono una risposta focalizzata, e questa operazione evidenzia in particolare due aspetti importanti della strategia finanziaria di Eni: la flessibilita' e l'opzionalita' che la nostra elevata liquidita' e il nostro basso leverage offrono, e il nostro innovativo modello satellitare che contribuisce ad accedere a capitali dedicati", conclude Descalzi.

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