Economia

Eni-Enel/ Gli endorsement di Emma e Patrizia ai loro ad

Monica Setta

Ma solo la Grieco in pole nelle Nomination


Quando si dice due donne fedeli. Alla propria azienda e al loro amministratore delegato. Certo, non ce lo saremmo aspettato da manager di ferro come Emma Marcegaglia e Maria Patrizia Grieco, rispettivamente presidenti di Eni ed Enel, ce le saremmo immaginate femministe, autonome, molto "neutral" nei confronti degli ad maschi e plenipotenziari delle aziende ex partecipazioni statali. Invece, entrambe hanno firmato endorsement a favore di Francesco Starace (ENEL) e Claudio Descalzi (ENI). Solo spirito di squadra oppure c'è dell'altro? Sì, avete intuito bene, ci sono grandi manovre in corso che coinvolgono le due signore e perfino la terza ossia Luisa Todini, presidente di Poste che con le sopra citate EMMA & Maria Patrizia chiude la triade di "quote rosa" di marca rigorosamente renziana. Vi dico subito che delle tre, la più quotata a restare- anzi forse addirittura a raddoppiare- é la Grieco, donna bella ma assai sfaccettata dal punto di vista caratteriale, decisamente sobria eppure assai capace nel gestire il cosiddetto BACKSTAGE della politica e della finanza di Rating doppia A. Tanto brava che, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, la Grieco sarebbe pronta al salto - gli americani lo chiamano The Next level - come amministratore delegato di una delle aziende in fase di rinnovo. Apprezzata da Paolo Gentiloni che e a caccia di manager capaci - poco coinvolti dalla politica- Maria Patrizia potrebbe essere un prezioso jolly per le caselle di ad in Eni o Finmeccanica. All'Enel, invece, resterebbe grazie ai meriti conquistati sul campo lo stesso Starace che, secondo la Grieco, merita ragionevolmente un secondo mandato. Ma vediamo le tappe ed i retroscena di questa storia tutta al femminile.

Gli endorsement agli ad Eni ed Enel

Emma Marcegaglia, solitamente parca di aggettivi e non proprio attenta a conservare memoria di antichi feeling, stavolta si è superata. A margine dell'appuntamento societario londinese di Eni dove é stato annunciato il "meno" rosso di 1,464 miliardi per il Cane a 6 zampe (contro gli 8,778 del 2015) con un utile netto del quarto trimestre 2016 pari a 340 milioni di euro (a fronte degli 8,7 miliardi di perdite dello scorso anno), la presidentessa in giacca firmata e strepitoso décolleté ha ammesso che sarebbe inconcepibile privarsi di un amministratore delegato come Descalzi che ha svolto durante questo primo mandato "un lavoro meraviglioso" all'Eni. Ci vuole continuità per rendere strutturali i buoni risultati, ha aggiunto la ex presidente della Confindustria, dunque sarebbe utile rinnovare "almeno" Descalzi su cui pende, lo aggiungiamo noi, una possibile "tegola" giudiziaria. Descalzi ovviamente ha accolto con gioia le parole della sua presidentessa, donna assai stimata dall'ex premier Matteo Renzi che ha gradito molte mosse del successore di Paolo Scaroni, compresa la nomina a direttore dell'AGI del renzianissimo Riccardo Luna, esperto mondiale di web. L'agenzia di stampa del gruppo Eni e guidata dall'anno scorso da Alessandro Pica - bravo ed ambizioso manager che pure non ha nascosto con amici giornalisti la voglia di trasferirsi al Sole 24 ore dopo l'addio di Del Torchio- l'uomo che ha provveduto formalmente a sostituire Roberto Iadicicco con il rampante Luna, voluto dall'ex premier toscano come "ambasciatore" del digitale all'Expo. Fino a che Renzi era a palazzo Chigi, la riconferma di Descalzi pareva scontatissima. Con la sconfitta del referendum e la scissione nel Pd sommata ai recentissimi fatti giudiziari che chiamano in causa Tiziano Renzi, anche gli equilibri della grande Eni traballano. Descalzi si spende generosamente dicendo che "l'Eni e casa sua", i contatti con il nuovo premier Paolo Gentiloni ed i ministri competenti sulle nomine, sono frequenti (molti politici sono ospiti del format di interviste live Twitter lanciato proprio dall'Agi), ma la certezza di una riconferma e tutt'altro che reale. Stesso discorso vale per l'Enel dove la presidente Maria Patrizia Grieco aveva preceduto Marcegaglia nell'endorsement al suo amministratore delegato Francesco Starace dato in partenza - fino a due mesi fa- per l'Eni. Intervistata da Radio 24, la Grieco a proposito dell'ipotetico passaggio di Starace al Cane a 6 zampe aveva detto esplicitamente : " Spero che Starace resti nel gruppo Enel. Sta facendo un ottimo lavoro". Poi, più sincera di Emma, ha proseguito: " Piacebbe anche a me restare, sarei pronta per il secondo mandato".

Bionda, bella & low profile

Ho conosciuto Maria Patrizia Grieco tantissimi anni fa durante una colazione organizzata al Bolognese, noto ristorante del salotto politico romano, dal comune amico Dario Faggioni, fin da ottobre  1985 direttore delle relazioni esterne di Italtel. Spezzino di Portovenere, classe 1940, Faggioni nasce a Siderexport nel gruppo Finsider di Geniva, poi passa alla Dalmine, nell'83 entra in Sip come responsabile della sede milanese. All'Italtel conosce la Grieco che, a suo dire, sarà una delle manager che sicuramente si faranno strada nella business community. Secondo Dario - non me ne voglia se scrivo queste sue confidenze d'antan- Maria Patrizia ha una dote che la rende speciale rispetto alle altre donne manager di cui Faggioni ben conosce pregi e difetti. É esente da quel narcisismo tipico della "donna perfetta", quella che ha sfondato il famoso " soffitto di cristallo" che blocca spesso la carriera di molte di noi. Bionda, bella, elegante ma decisamente sobria, Maria Patrizia non ha mai avuto quella "puzza sotto il naso" che avevano alcune imprenditrici premiate dalla Fondazione Bellisario (in memoria di Marisa, top manager di Italtel, appunto ed apripista delle "quote rosa") o molteplici segretarie "promosse" sul campo ad assistenti personali degli amministratori delegati (quasi) solo per la fedeltà al Capo. Milanèse, classe 1952, laureata in legge all’università Statale di Milano, ha iniziato la sua carriera nel 1977 in Italtel, nel settore delle comunicazioni, alla direzione legale e affari generali. Nel giro di quindici anni, nel 1994, diventa direttore di quello stesso reparto, proprio mentre la Siemens sta acquisendo il controllo dell’azienda. Ma la carriera in Italtel non si arresta: nel 1999 è direttore generale, nel 2002 amministratore delegato. Il passaggio successivo è alla “casamadre” Siemens: nel 2003 diventa Ad di Siemens informatica, ruolo che ricopre per tre anni. È il 2006 quando la Grieco lascia il posto manageriale per passare al campo della consulenza, con Value partners. Nel giro di un paio d’anni, però, il suo curriculum da manager torna a pesare: viene chiamata alla Olivetti, ancora come amministratrice delegata, e poi come presidente dal 2011. Il suo bilancio alla guida dell’azienda viene considerato estremamente positivo e gli incarichi fioccano: nel 2012 diventa anche amministratore indipendente di Fiat Industrial, nel 2013 entra nel consiglio di amministrazione di Italgas. Ma la Grieco è impegnata anche nel sociale, e dal 2010 è consigliere di Save the Children. Quote rosa? Da donna manager è stata interrogata spesso sul tema: "Credo che a livello manageriale – rispondeva nel 2012 a First Online – un’azienda debba premiare il merito e non valutare il genere. La selezione del personale meritevole non si può basare sul sesso. Se guardo indietro al mio percorso, nel panorama italiano sono stati fatti passi significativi. Il tetto di cristallo che prima opprimeva le donne dal basso ora si è spostato più in alto e cercare di infrangerlo attraverso la legge non può che essere benefico".

Grieco al posto di Moretti?

Tornando alla partita delle nomine, al di là delle sue caratteristiche comportamentali che di sicuro la avvantaggiano in questa fase di transizione gentiloniana, Grieco rischia di raddoppiare diventando ad (i bene informati dicono che il suo posto e in Finmeccanica) anche per un'altra ragione. Se Starace e un candidato prevalentemente renziano, Maria Patrizia ha rapporti articolati, vasti con tutto il Pd ed e stimata dal padre nobile dell'ex Ulivo Romano Prodi. E ancora forte Renzi, inutile negarlo, avrà un ruolo nel balletto delle Nomination, ma con la situazione attuale del Pd la buona volontà di Gentiloni a riconfermare tutti non sarà sufficiente a realizzare l'obiettivo. Dalle parti del Nazareno, si mormora che la Grieco potrebbe essere la donna giusta per Leonardo Finemccamica ma, in alternativa, anche per Eni. Ha i titoli per essere promossa ad amministratore delegato ed ha, come dicevamo prima, un carattere giusto per quel ruolo in questa complessa fase politica. Provate a guardare in rete: non troverete una sua foto a feste o pranzi, sfilate oppure gite in barca. La sua dimensione privata resta tale, ciò che le interessa e Far bene il suo mestiere nel ruolo pubblico. Aveva ragione il buon Faggioni a dire che Maria Patrizia di strada ne avrebbe fatta. Lentamente ma in modo inesorabile, aveva sottolineato Dario. Non sappiamo se davvero ce la ritroveremo presto ad di Enel, intanto le facciamo gli auguri. In bocca al lupo anche a Starace perche noi siamo per il merito, non soltanto per le "quote" o "capacità rosa". Su Starace poi le ultimissime news dicono che la sua poltrona in ENEL e salda. E lui l'uomo che può guidare una delle più grandi utility del mondo nella transizione energetica la tappa di approdo finale: l'elettrificazione dei consumi.