Economia

Turismo, 2015 l’anno d’oro. Italia seconda: supera la Francia

di Andrea Deugeni
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@andreadeugeni

La situazione internazionale, come la guerra in Ucraina e le tensioni con la Russia. Ma anche gli attentati dell'Isis. Poi la ripresa dell'Italia, l'Expo e sullo sfondo il Giubileo. Il commissario straordinario dell'Enit Cristiano Radaelli (nella foto in alto) traccia con Affaritaliani.it un bilancio della sua attività annuale alla guida dell'Ente, dopo esser stato designato a giugno dello scorso anno dal governo Renzi come traghettatore dell'Enit nella sua difficile trasformazione in ente pubblico economico. "Un anno fortunato in cui nel nostro Paese c'è stata una crescita dei turisti internazionali più alta della media mondiale. Crescita che non si verificava da tempo".  Ecco perché.

Com'è stato quest'anno da commissario straordinario dell'Agenzia Nazionale del Turismo, anno in cui ha gestito la trasformazione dell'Enit in ente pubblico economico?
"E' stato un anno fortunato per il turismo italiano, dovuto a tanti fattori. Ma il fatto che il trend sia stato positivo testimonia anche la buona attività dell'Enit in questo periodo".

Perché è stato un anno positivo? L'Expo ha avuto un effetto taumaturgico?
"C'è stata una crescita dei turisti internazionali che non si verificava da tempo. Afflusso più alto della media mondiale che ci sta permettendo, se i dati provvisori verranno confermati, di risalire di qualche posizione in Europa. Al secondo posto, dietro alla Spagna e riacciuffando la Francia. Eravamo scesi al terzo posto per flussi turistici in ingresso, quasi vicini al quarto. Nel '98, invece, eravamo primi".

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Cos'è cambiato quest'anno?
"Una serie di fattori. Sicuramente la situazione internazionale, la rinnovata posizione dell'Italia, il positivo influsso di Expo e l'attività di Enit hanno consentito d'invertire il trend e l'aumento del flusso turistico è stato importante".       

Quindi, un lavoro in discesa...
"Come prima cosa, abbiamo portato avanti una svolta verso la legalità e la trasparenza".

E cioè?
"Sono stati prodotti e aggiornati tra otto e dieci regolamenti e procedure relative al codice di condotta dei dipendenti e all'incompatibilità delle cariche. Una serie di normative sviluppate dall'Anac e dal governo che non erano state ancora recepite e che ora abbiamo invece ufficialmente introdotto. Abbiamo, poi, realizzato importanti risparmi di costo sia nelle spese generali sia nel costo del personale".

In che ordine?
"Il costo del personale si ridurrà nel corso del 2015 rispetto al 2014 del 15,8% pari a circa 1,9 milioni di euro e rispetto al 2013 del 21,6% pari. Percentuale che equivale a 2,8 milioni circa, inclusi i risparmi ottenuti dall’aver portato la direzione di sei sedi estere ad operare dalla sede di Roma, svolto in sintonia con il Ministero Affari Esteri (Mae). Decisione confermata anche da due risoluzioni del Tribunale di Roma positive per le decisioni dell’Amministrazione rispetto a due ricorsi di 5 dirigenti coinvolti. Un elemento essenziale della strategia di contenimento dei costi di funzionamento è stato la razionalizzazione delle sedi estere, svolto con l’accordo e la collaborazione del Mae, accorpate ovunque possibile alle sedi diplomatiche con costi ridotti rispetto al passato. La spesa per locazioni e spese condominiali nel 2015 si è ridotta del 28,8% rispetto ai 12 mesi precedenti. Infine, abbiamo definito e  adottato ufficialmente la nuova organizzazione, molto più orientata a operare in un mercato competititivo. Attività che si sviluppa lungo tre direttive principali".

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Quali sono?
"La prima è quella della promozione che dà grande enfasi al canale web: ormai, oggi, dopo aver consultato e visto le località di destinazione su internet, la stragrande parte dei turisti sceglie online. E' fondamentale, quindi, che l'attività di promozione si sposti dal canale tradizionale delle fiere che oggi è rimasta importante solo per il settore congressuale, verso una promozione incentrata invece molto più sul web. La seconda, è quella basata su una struttra di program manager che organizza tutti i servizi e i prodotti turistici da promuovere che sono diversi a seconda della cultura e delle aspettative del Paese target. Infine, la terza importante struttura della sede centrale di Roma sarà quella dedicata alle strategie".

E cioè?
"Un gruppo di persone sarà, da una parte, incaricata di fare le strategie del futuro, dall'altra di raccogliere i dati, organizzando l'Osservatorio nazionale del turismo che ancora non esiste. Oggi, i dati sul settore sono forniti da tanti enti come l'Istat e la Banca d'Italia, numeri che però arrivano in ritardo rispetto alle esigenze degli operatori che devono decidere just in time. Abbiamo poi previsto un'altra unità operativa che si occupa del fund-raising: trovare o proporre cioè investimenti in Italia sul turismo sia utilizzando i fondi europei sia indirizzando investitori stranieri nel nostro Paese".

Anche perché il contributo statale per finanziare l'attività dell'Enit è in costante calo...
"Esatto. Quest'anno siamo arrivati a scendere circa 17 milioni a fronte di un monte stipendi incomprimibile e un budget complessivo di circa 23 milioni, grazie ai soldi che arrivano dalle Regioni per acquistare gli spazi che Enit compra nelle fiere all'estero".

Davvero briciole per promuovere e sviluppare quella che più volte il ministro Dario Franceschini ha definito come la principale industria del Paese...
"E' necessario infatti che in futuro sulla base di progetti specifici, non come contributo generico quindi, sviluppati dall'Enit le risorse crescano per sviluppare attività specifiche di promozione dell'Italia".

(Segue...)