Economia

Enit, spreco di denaro o strategia per promuovere il turismo?

Enit luci e ombre. L'analisi

“A due anni dalla trasformazione voluta dal ministro Dario Franceschini per dotare l'Italia di una Agenzia capace di promuovere il nostro Paese nei mercati del turismo mondiale, su Enit sono più ombre che luci: l'operatività è insufficiente, non c'è trasparenza gestionale e non è dato sapere se ed in che modo il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact) eserciti l'attività di vigilanza prevista.” Ha dichiarato Gian Marco Centinaio, Capogruppo al Senato della Lega Nord, da mesi impegnato in una attività di pressing politico-istituzionale volto a fare luce sul nuovo corso dell’Ente.

“Da troppo tempo Enit appare completamente avulsa da un disegno strategico e sistemico di promozione turistica, nel quale dovrebbe esercitare il ruolo di regista operativo con l'aggravante che il bilancio dello Stato ha destinato all'Ente quasi 90 milioni di euro per il triennio 2016-2018.” – Ha precisato Centinaio. – “Il turismo in quanto comparto economico non può che essere approcciato in termini di filiera industriale con l'obiettivo di alzare il livello di competitività e attrattività dei territori e di favorire una necessaria interazione tra soggetti pubblici e privati che operano nell'ambito della filiera stessa. Per fare ciò è necessaria una catena decisionale chiara ed efficiente e gli strumenti operativi funzionanti. Tuttavia, i fatti dimostrano l'inadeguatezza del Ministero, istituzione di riferimento della catena e di Enit, nella sua veste di attore principe della promozione turistica del Paese”.

In questo contesto, Centinaio ha avviato un percorso di verifica gestionale, economica e finanziaria sia su l’Ente che sulle attività della Direzione Generale Turismo del Mibact, a cui spetta l'esercizio della funzione di indirizzo e vigilanza di Enit stesso.
“Le parziali informazioni raccolte, da un lato non hanno consentito di effettuare la sperata analisi economico-finanziaria, dall'altro hanno però permesso di evidenziare come Enit non abbia posto in essere programmi strategici per il turismo e continui ad essere nulla di più che uno ‘stipendificio’, gestendo attività che potrebbero essere svolte da una media società di comunicazione a costi minimi, pari ad un ventesimo rispetto quelli complessivi sostenuti dall’Ente.” Conclude Centinaio.