Economia
Equity? Meglio a stelle e strisce. Europa a rischio guerra commerciale
L'Europa è debole, meglio puntare su Usa e mercati emergenti. L'analisi del big dei mercati BlackRock
L’equity europeo? Nonostante le valutazioni meno care rispetto ai titoli azionari americani e i segnali di ripresa incipienti nel Vecchio Continente è meglio lasciarlo perdere per fare spazio nei propri portafogli alle azioni Usa e a quelle dei mercati emergenti. Il motivo? Le nuove tensioni commerciali fra il Vecchio Continente e gli Stati Uniti di Donald Trump che al grido di “America First” è pronto a far valere le prerogative dell’industria a stelle e strisce in particolare nei confronti dell’automotive tedesca.
Il consiglio è del colosso dell’asset management BlackRock, big dei mercati presente anche nel capitale di molte blue chips di Piazza Affari (dovrebbe essere anche il cavaliere bianco per impedire la risoluzione di Carige) e che ha masse gestite per oltre 6 mila miliardi di dollari. Nel suo report Trade troubles near Europe’s shores, il global chief investment strategist, Richard Turnill, spiega infatti che “i rischi politici, comprese le tensioni commerciali ci fanno assumere un atteggiamento prudente nei confronti delle attività di rischio europee. Preferiamo assumere il rischio azionario in altre regioni come gli Stati Uniti e i mercati emergenti”.
Nel suo report, BlackRock cita fra i fattori di debolezza del Vecchio Continente anche l’incertezza che potrebbe derivare dalle elezioni di fine maggio, quadro di cui Trump potrebbe approfittare (assieme ai pochi margini di manovra delle istituzioni economiche comunitarie come la Bce) dopo aver portato a buon fine le trattative commerciali per mettere fine alle tensioni con la Cina con un quadro più favorevole a Corporate America.
Il global chief investment strategist spiega che “l’economia europea sembra essere sul punto di riprendersi, il che offrirebbe un potenziale sostegno per le attività di rischio della regione, le cui quotazioni sono in ritardo rispetto a quelle dei mercati americani tuttavia non possiamo trascurare un rischio chiave per il nostro caso base: le guerre commerciali tra gli Stati Uniti e l’Europa potrebbero riprendere vigore. Riteniamo che le ripercussioni economiche dirette siano gestibili, ma non possiamo escludere che possano produrre effetti di mercato eccessivi”. Da qui meglio rivolgere le proprie munizioni verso gli States e i mercati emergenti, tra l’altro favoriti da una Federal Reserve più colomba sui tassi d’interesse.