Economia

Eredi Del Vecchio vicini all'accordo, clausola per l'uscita da Delfin

di Redazione Economia

Si sta considerando l'inclusione di una clausola che permetta ai soci di liquidare parzialmente o completamente le loro azioni

Eredità Del Vecchio: verso l'accordo sulla governance e la successione nella holding

Il vasto accordo riguardante l'eredità di Leonardo Del Vecchio potrebbe portare a una riorganizzazione della proprietà di Delfin tramite la vendita di alcune quote azionarie. Sembrerebbe che sia stato definito lo schema per la gestione della società lussemburghese, una mossa che sarà fondamentale per l'accettazione finale del testamento. Secondo fonti citate da Il Sole 24 Ore, durante i negoziati interni alcuni eredi hanno richiesto di specificare nel dettaglio nello statuto il processo di vendita delle azioni da parte dei soci.

Questa previsione potrebbe agevolare un cambiamento più sostanziale all'interno di Delfin, dove potrebbero avvenire modifiche nei pesi e negli equilibri della holding. Secondo quanto riportato, è stata raggiunta un'intesa preliminare sulla governance e la successione all'interno dell'impero di Del Vecchio dopo lunghe discussioni tra gli otto eredi, i figli Claudio, Paola, Marisa, Leonardo Maria, Luca e Clemente, la moglie Nicoletta Zampillo e il figlio di lei, Rocco Basilico.

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Anche se l'accordo sull'eredità continua a essere un processo complesso, sembra che importanti progressi siano stati compiuti, tanto che c'è fiducia nell'ultimare l'intero iter prima dell'assemblea di fine aprile di Essilor Luxottica. Si prevede che lo schema condiviso modifichi aspetti chiave dello statuto di Delfin. Ad esempio, si sta considerando l'inclusione di una clausola che permetta ai soci di liquidare parzialmente o completamente le loro azioni secondo termini e modalità definite. Questa opzione potrebbe facilitare un processo di riorganizzazione della finanziaria, contribuendo a stabilizzare la struttura proprietaria e consentendo ai soci di monetizzare una parte significativa delle loro azioni. Inoltre, si stanno valutando modifiche alla durata del mandato del consiglio di amministrazione, che attualmente è a vita, e alla politica dei dividendi, con l'obiettivo di aumentare la percentuale dei profitti distribuibili.