Esselunga cresce ancora nel primo bilancio senza Caprotti - Affaritaliani.it

Economia

Esselunga cresce ancora nel primo bilancio senza Caprotti

Vendite sopra 7,5 miliardi. Ad aprile la prima apertura a Roma

Esselunga continua a crescere: nel 2016 le vendite hanno raggiunto i 7,54 miliardi, con un balzo del 3,1%. Certo, in rallentamento sul 2015, quando la crescita era stata del 4,3%, ma comunque in controtendenza nella grande distribuzione organizzata, che sente sempre piu' la concorrenza dei discount. E' il primo bilancio dopo la morte, a fine settembre, di Bernardo Caprotti, ma la direzione resta quella che ha tracciato: il 2017 punta ancora alla crescita. Con nuove aperture, tra cui la prima a Roma, e nuovi canali di vendita come il 'clicca e vai', una sorta di 'drive in' della spesa.

Un servizio aperto per la prima volta il 14 marzo a Varedo, vicino a Monza, e i cui risultati sono talmente positivi che Esselunga pensa di espanderlo. I prezzi nel 2016 sono scesi dell'1,1%. Cala pero', da 431 a 405 milioni, il risultato operativo, e da 291 a 262 milioni l'utile netto, anche per svalutazioni immobiliari. E' salito invece il margine operativo lordo, da 626 a 661 milioni. Migliora la posizione finanziaria, con un debito ridotto da 116 a 55 milioni. I clienti sono cresciuti del 4,4%, anche per l'apertura di 4 nuovi negozi. Nell'anno sono appunto previste altre cinque aperture, tra cui Verona Fiera e soprattutto, Roma Prenestina, il 5 aprile. E' la prima nella Capitale, la seconda nel Lazio dopo Aprilia (Latina).

Un risultato visto dall'azienda anche come il coronamento degli obiettivi del fondatore, per un gruppo che ha dimensioni e numeri capaci di reggere un confronto internazionale, ma ancora fortemente radicato a livello territoriale. Quest'anno poi partiranno i lavori per la realizzazione del quarto polo logistico del Gruppo a Ospitaletto (Brescia).

Sullo sfondo resta sempre il futuro del Gruppo, ora nelle mani degli eredi del fondatore, la moglie Giuliana Albera e la figlia Marina (che hanno circa il 70% della Supermarkets Italiani, la holding di controllo) e i figli di primo letto Giuseppe e Violetta (che hanno la partecipazione di minoranza). Bernardo Caprotti vedeva il futuro della sua creatura con "una collocazione internazionale", e nel testamento aveva indicato come partner industriale ideale l'olandese Ahold. La sua morte ha pero' messo in stand by il processo di vendita, facendo restare nel cassetto anche le offerte dei fondi Blackstone e di Cvc.