Economia
Esselunga, regina di utili nella Gdo. A Conad la leadership nel mercato
L'indagine sui supermercati dell'area studi di Mediobanca. A Lidl Italia invece il titolo di campione di crescita delle vendite tra il 2015 e il 2019. La foto
Esselunga, controllata da Supermarkets Italiani, si conferma regina di utili cumulati tra il 2015 e il 2019 con 1,34 miliardi seguita da Eurospin a 1,01 miliardi, Conad a 879 milioni e VeGe' a 839 milioni. Mentre nel 2020 va a Conad il primato, sempre nel settore della grande distribuzione alimentare organizzata, per quote di mercato con il 14,8%, seguita da Selex al 13,7% e dalle Coop al 12,9%. Lo rivela l'indagine sulla Gdo presentata oggi dall'area studi di Mediobanca che rileva come invece, sul fronte opposto, Carrefour ha cumulato nel quinquiennio perdite per 603 milioni e Coop per 252 milioni.
Secondo lo studio di Piazzetta Cuccia, che aggrega i dati economici e finanziari di 117 aziende nazionali e 27 maggiori player internazionali per il periodo 2015-2019, Coop Alleanza 3.0 è la maggiore cooperativa italiana con vendite nel 2019 pari a 4,04 miliardi, seguita da Pac 2000 A (Gruppo Conad) a 2,85 miliardi e Conad Nord Ovest a 2,58 miliardi che precede Unicoop Firenze a 2,32 miliardi. Il prestito soci del sistema Coop appare in costante declino dagli 11,1 miliardi del 2014 agli 8 miliardi del 2019.
Negli ultimi 5 anni le Coop hanno realizzato proventi finanziari netti per 1,233 miliardi e subito svalutazioni finanziarie per 845 milioni. Sulle quote di mercato, gli analisti di Mediobanca osservano come le posizioni siano andate cambiando nel corso dell'ultima decade: a paragone nel 2011 le Coop erano il primo gruppo con il 15,3%, seguite da Conad al 10,6% e da Selex all'8,1%. Lidl Italia si aggiudica invece il titolo di campione di crescita delle vendite tra il 2015 e il 2019: +8,7% medio annuo, seguita da Eurospin e Agorà appaiate al +7,6%. Segue il trio Lillo-MD (+6,9%), VeGe (+5,3%) e Crai (+5,2%).
In termini di redditività del capitale investito (Roi) primeggia Eurospin (20,2%), seguita da Lillo-MD (16,5%), Agorà e Lidl Italia al 12,9% e Crai all'11,9%. Tutti i restanti operatori sono sotto la doppia cifra, capeggiati da VeGe’ al 9,1%. La scala ancora ridotta degli operatori italiani e la scarsa dinamica del mercato domestico sottopongono i retailer itaiani a una forte pressione competitiva, sia orizzontale (altri retailer) sia verticale (catena di fornitura). Ciò concorre a rendere difficoltoso il trasferimento al consumatore degli aumenti dei listini che si manifestano lungo la filiera.
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