Economia

Esselunga, trovata la quinta vittima, ora il Governo stringe sui subappalti

Di Giuseppe Vatinno

Al Consiglio dei ministri della prossima settimana si parlerà di nuove norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, con una stretta sugli appalti

Crollo Esselunga, ora serve una legge che limiti il subappalto

L’Italia è il Paese della improvvisazione in cui lo” stato di emergenza” è in realtà continuo ed anzi la norma. Si agisce solo sotto l’impulso della necessità. Ieri ci siamo occupati del dramma del crollo del cantiere Esselunga.

Ieri stesso si è trovato il corpo della quinta vittima mentre incominciano ad emergere le prime responsabilità. Ricordiamo che nel crollo di tre solai venerdì scorso ci sono state in totale cinque vittime tra gli operai, tre marocchini, un tunisino e un italiano. Ieri un operaio rumeno rimasto ferito, Cristinel Spataru di 51 anni è stato intervistato dal Tg1 e dal Tg3 Rai. Ha detto cose importanti che cominciano a mettere in luce le responsabilità. «Io ho chiesto: “gettiamo?” Gettiamo...».

Poi il crollo e Cristinel non ricorda più niente ma ad una domanda precisa “si poteva fare quella gettata di cemento?” lui risponde a monosillabi inquietanti: “Geometra chiama cemento, geometra…”. Sillabe, balbettii da film dell’orrore, solo che sono realtà.

Spataru si trovava con altri due connazionali quando è iniziata la colata sulla rete di ferro, quando improvvisamente tutto è crollato e ha fatto un volo di quindici metri. Nella tarda giornata di ieri è stata individuata la quinta vittima, il marocchino Bouzekri Rachimi. Per ora nessuno delle ditte coinvolte ha dato risposte o è intervenuta a commentare l’accaduto.

Nel frattempo sale l’indignazione della gente e appare del tutto evidente che il procedimento di liberalizzazione completa dei cantieri privati voluto da Bruxelles sia un disastro a cui porre rimedio.

Già la prossima settimana nel Consiglio dei ministri è previsto che si parli delle nuove norme sulla sicurezza sul lavoro. Soprattutto, trapela da Chigi, si interverrà con una stretta alla giungla degli appalti in cui la deregulation imposta dalla Ue ha prodotto il caos.

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Intanto le vittime si attrezzano con gli avvocati. Il problema è strutturale e occorre intervenire sui muratori cottimisti, senza lavoro, che ancora di notte partono alla ventura cercando di rimediare la giornata.

Storie tragiche di sveglie nelle albe gelide, quando la luce dei lampioni sostituisce ancora un sole che per molti non sorgerà mai. Storie di violazione di dignità umana, storie che i nostri migranti in America hanno vissuto cento anni fa e che ora si ripetono nel civile Terzo Millennio proprio in Italia. Storie di povertà e disperazione, storie di sfruttatori e di sfruttati, storie di ricatti sul lavoro che segna la misura della dignità umana e interroga gli sfruttatori. Ora occorre intervenire con leggi blindate e non aspettare il prossimo disastro