Economia
Essilux e gli stipendi da sogno per i top manager: quanto guadagna Milleri
Il gruppo ha annunciato anche un premio per i lavoratori: fino a 4.100 euro netti in welfare, 32 milioni totali. La capitalizzazione in borsa è salita del 74%
Essilux, compensi da capogiro per i top manager come Milleri
L’assemblea di EssilorLuxottica - nata dalla fusione tra l’italiana Luxottica e la francese Essilor - che si è svolta a Parigi, ha approvato i compensi dei top manager per il 2022, svelando così quanto guadagna l’amministratore delegato Francesco Milleri, il quale presto - dopo il 27 giugno - ricoprirà anche la carica di presidente - come votato da una forte maggioranza (90,29%). A lui vanno complessivamente 3,937 milioni (di cui 1,5 milioni di compensi fissi e 2,437 milioni di voci variabili annuali) oltre a 50.000 performance share. Approvati con lo stesso “plebiscito” (89,95%) di voti anche i compensi del vice amministratore delegato Paul du Saillant, a cui sono andati in totale 3,281 milioni di euro (1,25 milioni di compensi fissi e 2,031 milioni di voci variabili annuali) e 35.000 performance share.
Nel 2023 il numero uno del gruppo vedrà la sua parte variabile crescere in una range compreso tra un minimo di circa 2,2 milioni a un massimo di 4,5. Via libera anche al dividendo di 3,23 euro per azione (per un totale di 1,446 miliardi) a valere sui risultati 2022 in aumento del 29% rispetto al 2021. Ratificata con il 99% dei voti la cooptazione di Mario Notari come amministratore in sostituzione di Leonardo Del Vecchio, dopo la scomparsa del 27 giugno scorso. Presenti all’assise parigina circa 230 azionisti in rappresentanza dell’84,12% del capitale. In sala per l’assemblea di Essilux anche i figli di Del Vecchio Claudio, Luca, Leonardo Maria (Chief of strategy officer del gruppo) e Paola.
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L’ad Milleri: “Dalla fusione ricavi cresciuti del 51% in meno di 5 anni”
Nel corso dell’assemblea il futuro presidente Milleri ha esordito rassicurando sull’ottima riuscita della fusione che c’è stata nel 2018: “Abbiamo quasi raddoppiato la dimensione della società, i ricavi sono cresciuti del 51% in meno di cinque anni”. La crescita progressiva dei margini ha consentito di distribuire dividendi più alti, infatti, ha aggiunto Milleri: “Abbiamo restituito ai nostri dipendenti tre miliardi in aggiunta alla normale remunerazione".