Economia
Ex Ilva, Vendola condannato: "Giustizia calpesta verità". Assolto Fratoianni
Ex Ilva: processo, 22 e 20 anni per Fabio e Nicola Riva. Corte Assise dispone la confisca degli impianti dell'area a caldo
EX ILVA: VENDOLA, 'MI RIBELLO A GIUSTIZIA CHE CALPESTA VERITA''
"Mi ribello ad una giustizia che calpesta la verità. E' come vivere in un mondo capovolto, dove chi ha operato per il bene di Taranto viene condannato senza l'ombra di una prova. Una mostruosità giuridica avallata da una giuria popolare colpisce noi, quelli che dai Riva non hanno preso mai un soldo, che hanno scoperchiato la fabbrica, che hanno imposto leggi all'avanguardia contro i veleni industriali. Appelleremo questa sentenza, anche perché essa rappresenta l'ennesima prova di una giustizia profondamente malata". Lo afferma Nichi Vendola, commentando la sentenza del processo 'Ambiente svenduto'. "Sappiano i giudici che hanno commesso un grave delitto contro la verità e contro la storia", prosegue Vendola. "Hanno umiliato persone che hanno dedicato l'intera vita a battersi per la giustizia e la legalità. Hanno offerto a Taranto non dei colpevoli ma degli agnelli sacrificali: noi non fummo i complici dell'Ilva, fummo coloro che ruppero un lungo silenzio e una diffusa complicità con quella azienda. Ho taciuto per quasi 10 anni difendendomi solo nelle aule di giustizia, ora non starò più zitto. Questa condanna per me e per uno scienziato come Assennato è una vergogna. Io combatterò contro questa carneficina del diritto e della verità", conclude l'ex governatore pugliese.
EX ILVA: VENDOLA CONDANNATO
L'ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola è stato condannato a tre anni e sei mesi di reclusione dalla Corte di Assise di Taranto al termine del processo "Ambiente Svenduto". L'accusa per l'ex governatore era di concussione in relazione ai presunti tentativi di ammorbidire i controlli sui livelli di inquinamento ambientale che sarebbe stato provocato dallo stabilimento siderurgico ex ILVA.
Ex Ilva: processo, 22 e 20 anni per Fabio e Nicola Riva
Ventidue anni per Fabio Riva, 20 per Nicola Riva: questa la sentenza della Corte d'Assise per il processo con 47 imputati relativo al reato di disastro ambientale dell'Ilva con la gestione Riva, letta stamattina in aula dalla presidente Stefania D'Errico alle 10.45. I pm aveva i chiesto 28 anni per Fabio Riva e 25 per Nicola Riva, ex proprietari ed amministratori dell'azienda.
Ex Ilva: Corte Assise dispone la confisca degli impianti dell'area a caldo
La Corte d'Assise di Taranto ha disposto la confisca degli impianti dell'area a caldo dell'ex Ilva di Taranto per il reato di disastro ambientale imputato alla gestione Riva. La confisca era stata chiesta dai pm. La misura e' nel dispositivo di sentenza letto stamattina in aula dal presidente Stefania D'Errico.
Ex Ilva: Buffo condannato a 4 anni, Capogrosso a 21
Adolfo Buffo, ex direttore dello stabilimento siderurgico di Taranto, ed attuale direttore generale di Acciaierie d'Italia (societa' tra ArcelorMittal Italia e Invitalia), e' stato condannato a 4 anni. Per Buffo, i pm avevano chiesto la condanna a 20 anni. A Buffo era contestata anche la responsabilita' di due incidenti mortali sul lavoro. Ventuno anni di reclusione sono stati invece inflitti all'ex direttore del siderurgico Luigi Capogrosso (28 la richiesta dei pm) e 21 anni anche per Girolamo Archina', ex consulente dei Riva per le relazioni istituzionali (28 la richiesta dei pm).
Ex Ilva: assolti Bruno Ferrante, Nicola Fratoianni e Donato Pentassuglia
L’ex presidente Ilva, Bruno Ferrante, è stato assolto dalla Corte d’Assise di Taranto nel processo Ambiente Svenduto relativo al disastro ambientale contestato alla gestione Riva. Per Ferrante, ex prefetto di Milano, i pm avevano chiesto 17 anni. Bruno Ferrante si era insediato come presidente del cda Ilva a luglio 2012, cioè poche settimane prima del sequestro degli impianti da parte della magistratura. Assolti l'ex assessore regionale Nicola Fratoianni, parlamentare di Sel, e l'attuale assessore regionale pugliese all'Agricoltura Donato Pentassuglia.
EX ILVA: FRATOIANNI, 'CONDANNA VENDOLA INGIUSTA'
''Io credo che la condanna di Nichi sia ingiusta''. Lo dice all'Adnkronos Nicola FRATOIANNI, segretario nazionale di Sinistra italiana. ''Parliamo di chi in quella storia di quell'azienda, per primo e spesso in solitudine, si è battuto contro l'inquinamento e sono certo che i prossimi gradi di giudizio lo attesteranno''.
EX ILVA, IL COMMENTO DEI LEGALI DEI RIVA ALLA SENTENZA
L’Avvocato Luca Perrone, difensore di Fabio Riva ha così commentato la sentenza odierna di primo grado del processo tarantino: “I Riva hanno costantemente investito ingenti capitali in Ilva al fine di migliorare gli impianti e produrre nel rispetto delle norme. Il totale degli investimenti erogati sotto la loro gestione ammonta a 4,5 miliardi di euro, di cui 1,2 miliardi di natura specificatamente ambientale. Cifre e numeri che sono stati certificati dal TAR e dalle due sentenze del Tribunale e della Corte di Appello di Milano di assoluzione piena perché i fatti non sussistono, perché non c’è stato dolo e perché gli investimenti realizzati sono stati veri e cospicui. Come inoltre ammesso dagli stessi periti, sotto la gestione dei Riva Ilva ha sempre operato e prodotto rispettando tutte le normative vigenti”.
“Come anche certificato dall’Arpa – aggiunge l’Avvocato Perrone – nel corso della gestione Riva sono state adottate le migliori tecniche/tecnologie allora disponibili (Best Available Technology del 2005) e come sempre i Riva si sarebbero prontamente adeguati anche a quelle del 2012 nei quattro anni successivi previsti dalle normative. Si pensi che il Piano ambientale del gestore odierno ha un termine fissato al 2023 - che verrà tra l’atro probabilmente prorogato al 2025 - che corrisponde all’adeguamento alle stesse sopracitate Bat del marzo del 2012. Nella condotta della gestione Riva non c’è mai stata nessuna forma di dolo, ma solo lo sforzo continuo di adeguare gli impianti e il loro operato ai limiti sempre più stringenti delle normative ambientali, limiti – ripeto – sempre rispettati.”
L’Avvocato Pasquale Annicchiarico, difensore di Nicola Riva è invece intervento in questi termini:
“Nicola Riva è stato Presidente solamente due anni, dal 2010 al 2012 e sotto la sua presidenza si sono raggiunti i migliori risultati ambientali della gestione Riva con valori di diossina e benzoapirene bassissimi che si collocano a meno della metà dei limiti consentiti dalla legge. Risultati straordinari dovuti agli investimenti quantificabili in oltre 4 miliardi di euro e alla gestione degli impianti sempre tesa al massimo rispetto delle normative ambientali”