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Economia
Exor, Elkann "si fa l'abito" Zegna. La holding investe nella maison al Nyse

I grandi nomi della finanza e del lusso internazionale nella quotazione di Zegna

Da Exor al fondo sovrano di Dubai, da Patrizio Bertelli a Kartell. Alla quotazione di Zegna negli Stati Uniti hanno partecipato grandi nomi della finanza e del lusso internazionale. A fine dicembre la maison è approdata a Wall Street dove oggi capitalizza circa 2,3 miliardi di euro. L'approdo a New York, riporta MF, è avvenuto a bordo della spac promossa dal fondo Investindustrial di Andrea Bonomi e presieduta dal banchiere ex Ubs, Sergio Ermotti.

Nell'operazione Zegna ha raccolto circa 750 milioni di dollari grazie alla dotazione del veicolo e a due accordi con investitori privati (Pipe) da 375 milioni di dollari complessivi. I nomi erano rimasti sinora coperti ma sono contenuti in un documento che MF-Milano Finanza ha potuto visionare. L'apporto più significativo alla Pipe è frutto dell'investimento di più fondi gestiti dall'americano T. Rowe Price che nel complesso ha sottoscritto azioni per 100 milioni di dollari e oggi detiene una quota superiore al 4%.

Rilevante anche l'impegno del gestore Invesco di Atlanta che controlla oltre il 2% di Zegna a fronte di un contributo di 55 milioni alla raccolta. Altri investitori significativi sono quelli della Investment Corporation di Dubai (1,2%), del numero uno di Prada Bertelli (1%), della holding Exor degli Agnelli-Elkann (1%) e della svizzera Banca del Ceresio (1%).

Nel salotto di Zegna siedono poi con piccole quote anche la controllante di Kartell, Felofin, il gruppo Yarpa partecipato da Vittoria Assicurazioni, la Bootes di Rosario Bifulco e la finanziaria Cofi della famiglia Trabaldo Togna. Il controllo del gruppo è comunque saldamente nelle mani della famiglia Zegna che tramite la società semplice Monterubello ha in mano circa il 62% del capitale, mentre Investindustrial e altri soci detengono poco più del 14% attraverso la lussemburghese Strategic Holding Group.

Pacchetti azionari appartengono infine ai membri del cda di Zegna o della spac che hanno sottoscritto in prima persona gli accordi Pipe, a riprova della fiducia nell'avvenire del gruppo. Oltre al presidente e ceo della maison, Gildo Zegna, rientrano in questo novero l'ex Ferragamo Michele Norsa, il banchiere di investimento Dante Roscini, l'imprenditrice ereditiera Valerie Mars e il presidente di Tom Ford, Domenico De Sole. 

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