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Economia
Tassi, Fed e Bce navigano a vista in un mare ancora pieno di nubi

Fed e Bce navigano a vista in un mare ancora pieno di nubi

Quando finirà la corsa ai rialzi dei tassi? Quando Fed e Bce decideranno che la battaglia contro l’inflazione è stata vinta? Sono le due domande più gettonate negli ambienti economici internazionali. A sentire le parole conclusive del discorso di Powell, numero uno della Fed, nella riunione dei banchieri centrali a Jackson Hole, non ci sarebbe da stare allegri “siamo guidati dalle stelle sotto un cielo denso di nubi”. Praticamente un "navighiamo a vista  in un oceano ancora in tempesta". Dal canto suo Christine Lagarde,  presidente della Bce , per la prima volta non ha voluto fare previsioni sottolineando solo che si dovranno vedere i dati al momento. Più o meno lo stesso concetto del suo collega americano.

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Bce, Lagarde: "Riporteremo tempestivamente inflazione al 2%"

"Riusciremo a riportare tempestivamente l'inflazione al nostro obiettivo di medio termine del 2%". Lo ha detto il presidente della Bce, Christine Lagarde, intervenendo al seminario organizzato dall'European Economics & Financial Centre. "Le ricerche suggeriscono che il fattore piu' forte per costruire la fiducia nelle banche centrali e' l'essere percepiti come capaci di adempiere al nostro mandato. Per adempiere a tale mandato, abbiamo aumentato i nostri tassi di riferimento per un totale cumulativo di 425 punti base nell'arco di 12 mesi, un ritmo record in tempi record", ha ricordato Lagarde. 

Fed e Bce si preparano alle prossime mosse

Il mercato del lavoro americano continua ad essere robusto anche se in raffreddamento e l’inflazione sta calando ma è ancora lontana all’obiettivo del 2%. Ergo l’inflazione rimane ancora il mostro da combattere con tutti i mezzi. Quindi delle tre ipotesi che la Fed potrebbe utilizzare nelle prossime riunioni : pausa e permanenza dei tassi attuali a lungo, nuovi rialzi e innalzamento del target di inflazione, la terza sembra essere la più sostenibile. La verità è che in questa fase difficile gli Stati Uniti hanno mostrato una grande resilienza ( forti consumi in due trimestri consecutivi, disoccupazione praticamente a zero) e reattività.

In questo risultato il Governo ha giocato un ruolo importante con  un mare di bonus post pandemia e di sostegni come i piani pluriennali Inflaction Reduction Act e Chips Act. Senza dimenticare la moratoria, voluta da Biden, sui prestiti d’onore agli studenti di cui hanno beneficiato le famiglie. Non cosi reattiva ma pure l’Europa e Uk hanno dimostrato di saper navigare in acque difficili. Le previsioni di un periodo di grandi recessioni sono state decisamente sbagliate perchè è pur vero che Olanda e Germania si trovano ancora in recessioni tecniche ma i sussidi cash dello straconosciuto PNRR stanno dando ossigeno a paesi deboli, Italia in testa. Quindi Lagarde sa bene che l’Eurozona sta affrontando una fase economica complessa, che gli effetti degli aumenti dei tassi si vedranno fra 12 mesi  e che, praticamente, la corda non puo' essere tirata a lungo.

Fed e Bce, tra falchi e colombe

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