Economia
Fendi, la factory alle porte di Firenze per formare gli “artigiani del futuro"
Il ceo di Fendi Brunschwig annuncia la nuova factory alle porte di Firenze per formare nuovi giovani talenti artigiani. Un investimento da 60 mln di euro.
Fendi, la nuova factory alla porte di Firenze
“Abbiamo pensato questa manifattura a partire dal paesaggio che la circonda, come un contributo alla sua bellezza. Mi sentivo responsabile della bellezza del mondo”. Il contributo della nuova manifattura di Bagno a Ripoli, alle porte di Firenze, un investimento da 60 milioni di euro, passerà anche dai 500 posti di lavoro che, una volta a regime, offrirà. “Vi formeremo anche i giovani, per creare una nuova generazione di artigiani- prosegue Brunschwig- questi mestieri sono una grande opportunità per l’Italia, ma non sono ancora abbastanza valorizzati. Bisogna farli conoscere, comunicare meglio quanto siano interessanti e remunerativi. Si tratta di una rivoluzione culturale e noi siamo molto impegnati in questo senso”.
Emblema della volontà di valorizzare l’alto artigianato italiano, come fa sapere il Sole 24 Ore, è inoltre la nuova collezione Handin Hand: “Abbiamo contattato 20 artigiani, uno per ogni regione, realizzando insieme a loro dei modelli speciali di Baguette (una delle borse di maggior successo di Fendi). Proprio grazie al nostro interesse molti hanno riscoperto di avere un futuro, i loro figli si sono riavvicinati all’attività di famiglia. Questo progetto esprime poi un altro aspetto molto importante della sostenibilità: la tutela della comunità”.
Fendi, i nuovi progetti sparsi per l'Italia
Anche per gli allestimenti natalizi Fendi ha pensato a un'iniziativa particolare: “Per le vetrine dei negozi di Roma, Parigi, Londra, New York e Shanghai abbiamo acquistato 36 lampadari realizzati da Mazzucato, una vetrina artistica di Murano, che a causa della pandemia non avrebbe più potuto venderli. Li abbiamo riassemblati e riallestiti. Si tratta di un contributo concreto all’alto artigianato italiano”, sottolinea il ceo.
Ai temi della sostenibilità, come fa sapere il Sole 24 Ore, è dedicata pure una nuova sezione del sito Fendi.com nata per promuovere la trasparenza della filiera che dà vita alle creazioni della maison: “Per i nostri clienti è sempre più importante conoscere la provenienza di una pelle, la certificazione di un tessuto, chi sono i nostri fornitori, che al 95% abbiamo in Italia. Il digitale oggi non serve solo a vendere, ma soprattutto raccontarsi”, prosegue il ceo. Per aumentare la capacità produttiva e insieme controllarne al meglio gli standard qualitativi, Fendi sta pensando inoltre di ampliare altre sue manifatture: “Entro i prossimi due anni ingrandiremo il calzaturificio di Porto San Giorgio, nelle Marche, e abbiamo progetti per l’atelier di pellicceria e di pret-à-porter a Roma”.