Proprio la holding torinese della famiglia Agnelli, in vista dello sbarco sul listino milanese e alla luce della separazione, ha firmato con Piero Ferrari, erede del fondatore della casa emiliana, un patto parasociale relativo alle partecipazioni in Ferrari, rispettivamente pari a circa il 23,5% e al 10% del capitale al termine della separazione, a cui corrispondono circa il 33,4% e circa il 15,4% dei diritti di voto. Il patto parasociale prevede un impegno di consultazione finalizzato alla definizione e all'esercizio di una posizione comune sui punti all'ordine del giorno di tutte le assemblee degli azionisti di Ferrari, nonchè alcuni impegni in connessione con trasferimenti a terzi delle azioni Ferrari, tra cui un diritto di prelazione a favore di Exor e un diritto di prima offerta di Piero Ferrari.
Guarda il video di Piero Ferrari alla cerimonia di apertura delle contrattazioni del titolo Ferrari a Piazza Affari
Per Fca oggi è il primo giorno di contrattazione senza il Cavallino. A differenza di Ferrari, le azioni dell'ex casa madre hanno segnato invece la migliore performance di tutto il Ftse Mib, appesantito oggi dal tonfo dell'azionario cinese, e hanno registrato in mattinata un calo dello 0,88% a 8,49 euro (calcolato su un riferimento di 8,5675 euro).
Bisognerà aspettare la fine della settimana per conoscere il nuovo valore dei due titoli, anche se una prima idea si potrà avere già alla chiusura questo pomeriggio (nell’ultimo giorno di contrattazione, il 30 dicembre, il vecchio titolo ha chiuso a 12,92 euro). Gli occhi sono puntati soprattutto sul valore di Fiat Chrysler dopo la separazione di Ferrari. La stima, sulla base della valorizzazione della casa di Maranello a Wall Street, è di poco inferiore ai 10 miliardi. Lo scorporo della Rossa consentirà inoltre a Fca di ridurre l’indebitamento.