Economia

Ferrarini, Amco partecipa al rilancio.Il piano che spiazza la cordata Bonterre

di Andrea Deugeni

Presentata al tribunale di Reggio Emilia la domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo

Salvaguardia dell’occupazione, anche di quella della controllata Vismara e maggiore soddisfazione per i creditori. La famiglia Ferrarini e il gruppo Pini imbarcano Amco, uno dei quattro grandi creditori esposti (in totale per oltre 200 milioni) con la società, nel nuovo piano di rilancio del colosso alimentare emiliano e presentano al tribunale di Reggio Emilia la domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo, dopo aver depositato il 2 maggio scorso la domanda di pre-concordato. Un piano che mette sul tavolo di tutti gli stakeholder migliori condizioni rispetto a quelle offerte dalla cordata Gsi/ Bonterre-Opas-Hp, cordata promossa da Intesa-Sanpaolo e UniCredit e che nel fine settimana è finita nel mirino della Guardia di Finanza di Modena per una maxi-evasione di 29 milioni di euro ad opera di Grandi Salumifici Italiani.

In pratica, attraverso un meccanismo che consentiva alla società modenese di far transitare merce sulle controllate operanti in Francia, Germania ed Austria, veniva ridotta, con una “spregiudicata politica dei prezzi al ribasso” hanno scritto le Fiamme Gialle, la base imponibile in Italia

"Il piano assicura le migliori condizioni per il rilancio dell'impresa, salvaguarda i livelli occupazionali, evita ricadute negative sull'indotto e soddisfa i creditori privilegiati e in prededuzione integralmente e i creditori chirografari al 33% - differenziati attraverso la formazione di classi - percentuale che, attestata, rende inammissibile la proposizione di concordati concorrenti”, spiega infatti una nota della società.

Se il concordato verrà omologato dal tribunale di Reggio Emilia, l'intero capitale di Ferrarini sarà detenuto da Rilancio Industrie Agroalimentari Srl, società neocostituita e partecipata da Pini Italia Srl (operatore attivo nella trasformazione di suini), insieme ad Amco, la ex Sga guidata da Marina Natale quale partner finanziario.

Rilancio Industrie Agroalimentari si occuperà della gestione in continuità con il passato e il gruppo Pini metterà a disposizione la propria rete commerciale nel mondo. Secondo il piano, inoltre, verrà realizzato un nuovo cottificio che sostituirà quello di Rivaltella, ma che - si specifica nella nota - "sarà certamente ubicato nel territorio reggiano, possibilmente in prossimità di quello attuale. Il gruppo di società partecipate da Pini Holding - operando nel settore a monte della filiera non ha propri impianti - creerà pertanto una nuova realtà produttiva con la forza lavoro esistente, già specializzata".

Per quanto riguarda lo stabilimento in Polonia di Ferrarini, il piano prevede che "sarà venduto dagli Organi della Procedura e ogni produzione verrà trasferita in Italia". Infine, Amco metterà a disposizione nuova finanza e entrerà nel capitale del veicolo di investimento (Rilancio Industrie Agroalimentari) con una quota del 20% sostituendo con azioni i crediti vantati da Amco verso le società lussemburghesi azioniste di Ferrarini rispetto ai quali il gruppo Pini si è reso coobbligato.

La ex Sga controllata dal Tesoro e che ha ereditato i crediti delle ex Popolari venete vantanti nei confronti  del gruppo Ferrarini potrà dunque designare componenti degli organi societari e responsabili di funzioni di controllo, agendo come partner strategico nel turnaround di un gruppo centrale per la filiera agroalimentare italiana. 

@andreadeugeni