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Economia
FiberCop, Tim pronta a chiudere con Kkr per rete secondaria

Nuovo passo avanti verso la creazione di FiberCop, la nuova società che Tim è pronta a realizzare, apportando la sua rete secondaria in rame, insieme a due soci, gli americani di Kkr e Fastweb.Scrive il Messaggero che “senza colpi di scena dell’ultimo minuto”, la prossima settimana Tim concluderà l’operazione “congelata” a inizio agosto, dopo che il governo, con il cda in corso, aveva chiesto di prendere tempo in modo che Palazzo Chigi e il Tesoro potessero avviare la difficile trattativa per il matrimonio della rete Telecom con quella di OpenFiber. Per creare la cosiddetta rete unica, insomma. Il Messaggero spiega che le tre settimane passate non sono bastate a trovare un accordo per cui “servirà altro tempo”.

Intanto - si legge su www.primaonline.it - il Cda di Tim in programma il 31 agosto dovrebbe formalizzare la nuova FiberCop e valuterà, come ha spiegato nei giorni scorsi l’amministratore delegato di Tim Luigi Gubitosi, se si è arrivati ad una “convergenza su come questa operazione possa confluire nel disegno più ampio di rete unica”. Da parte del manager c’è la disponibilità a trovare “alle giuste condizioni”, un’intesa anche dopo.

Sull’operazione c’è il parere favorevole del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che ha fatto sapere di ritenere la costituzione da parte di Tim di una società della rete “un passaggio opportuno” e di non avere preclusioni sul fatto che il gruppo guidato da Gubitosi possa avere la maggioranza azionaria. Così FiberCop sarebbe il primo embrione verso la creazione della rete unica con OpenFiber.

Ma si tratta di una linea sulla quale non tutti nel governo sembrano essere concordi. Nei giorni scorsi era stato il viceministro dello Sviluppo Economico Stefano Buffagni, esperto di economia e finanza del M5S, ad esprimere le sue perplessità su FiberCop, definendola un “progetto parziale, limitato sia in termini di perimetro della rete conferita e sia in termini di tecnologia utilizzata”. Gualtieri invita invece ad “andare oltre” nella discussione, perché è “poco proficuo” discutere “solo gli assetti proprietari della nuova società della rete che dovrebbe nascere, auspicabilmente, dalla fusione tra la rete di Tim e Open Fiber”.A suo dire è importante invece chiarire che tra i requisiti della nuova società per la rete unica ci dovranno essere “processi decisionali condivisi tra gli azionisti di riferimento, requisiti di indipendenza degli esponenti aziendali, presidi di controllo interno, esterno e regolatorio, l’assoluta autonomia e terzietà della gestione, la natura aperta della rete, la parità di trattamento di tutti gli operatori e la realizzazione dei piani di investimento nei tempi previsti”.

Una posizione dunque che non preclude a Tim di avere in un primo momento il controllo della futura società per la rete unica facendo convergere FiberCop con Open Fiber.

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