Economia
Fido bancario, cosa si intende e come funziona: tutti i dettagli
L'intervista di Affari all'Avvocato Nicola Ferraro, founder partner di de Tilla Studio Legale, per spiegarci tutti i segreti dei fidi bancari
Quando la Banca può revocare gli affidamenti concessi?
Nel rapporto bancario è il grado di solvibilità del cliente a orientare la banca verso il mantenimento o la revoca degli affidamenti concessi. Nei rapporti bancari la Banca sovente si riserva convenzionalmente la libertà di recedere dal rapporto anche in assenza di giusta causa e senza preavviso. Ne conseguono la sospensione immediata dell’utilizzo del credito concesso ,e sovente, l’assegnazione di termini per la restituzione delle somme utilizzate inferiori ai 15 giorni previsti dall’art. 1845, comma 2, c.c.
Tuttavia, l’autonomia delle parti trova il proprio limite nel principio di correttezza e buona fede. Questo enuncia un dovere di solidarietà, fondato sull’art. 2 Cost., che impone a entrambe le parti del rapporto obbligatorio il dovere di agire in modo da tutelare gli interessi dell’altra. Ciò a prescindere dall’esistenza di obblighi contrattuali specifici o di quanto espressamente stabilito da singole norme di legge.
Si è affermato negli anni il principio giurisprudenziale per cui il recesso dal rapporto e la sospensione di ulteriore credito da parte della Banca sono leciti quando la decisione rispetta la disciplina legale e convenzionale e non sia censurabile secondo il principio di buona fede. Viceversa, sono illeciti quando sono pretestuosi e arbitrari. In sintesi, la Banca non può esercitare il potere di recesso (anche se ad nutum) con modalità improvvise o arbitrarie, dovendo altrimenti rispondere dei danni causati.