Economia

Flat tax di Siri torna al centro dell'agenda economica, ma il Mef...

Andrea Lorusso

Flat tax, la proposta leghista: fino a 50mila euro di reddito il 15% di aliquota fissa con le deduzioni che sono inversamente proporzionali al reddito

Quasi 60 miliardi di euro il costo della Flat Tax fase II? Questi sono i numeri circolati - guarda caso proprio quando il Senatore Armando Siri ha riportato al centro dell’agenda economica la tassa piatta - dal Ministero dell’Economia (che poi ha smentito). Peccato però che lo studio datato 8 febbraio 2019, saltato fuori ora dai tiretti, sia su una proposta diversa: "Non so se esista uno studio perché non l'ho mai visto, ma se anche esistesse non può riferirsi alla nostra proposta di Flat tax Fase II, che ha un'incidenza di circa 12 miliardi e si riferisce ad un intervento di riduzione dell'imposta per tutte le famiglie fino a 50 mila euro di reddito".

Numeri che hanno fatto scoppiare una nuova lite intestinale all’interno della maggioranza, con Di Maio che frena: “No a promesse alla Berlusconi.” Eppure, il provvedimento è pienamente nel contratto di Governo, e Siri ricorda che la misura "avrebbe lo stesso impatto sui conti pubblici che ha avuto il reddito di cittadinanza". Con l’evidente nervosismo anche di Matteo Salvini: "Non siamo al Superenalotto. I numeri li contiamo con più precisione".

Flat tax, ecco la proposta della LegaAliquota 15% fino a 50mila € di reddito

Un unico reddito famigliare su cui applicare delle deduzioni inversamente proporzionali al reddito, tenendo conto anche del numero dei figli a carico, fino a 50mila euro. Chi ha meno reddito, avrà maggiori deduzioni, rispettando il criterio di progressività dell’imposta sancito dall’Articolo 53 della Costituzione. Aliquota unica al 15% con l’introduzione di un nuovo soggetto fiscale, che contemplerà vari generi di convivenze regolarmente registrate, come anche nonni e nipoti per esempio.

Il regime sarà opzionale. Chi non volesse aderirvi, potrà sempre pagare le imposte secondo le attuali regole. Detrazioni, bonus, ecc, verranno tutti riassorbiti per semplificare il sistema. Senza però toccare i diritti acquisiti, come gli 80 euro, che verranno rimodulati. Insomma la Flat Tax originaria, quella venuta fuori dal libro e dalla proposta originaria della Lega alle elezioni, portata a compimento in varie fasi, contemplando le esigenze di finanza ed i desiderata degli alleati.

Una vera e propria rivoluzione fiscale, che ha già dato giovamento alle Partite Iva fino a 65mila e 100mila euro di fatturato. Ingrato anche parlare di “costo”, visto che i miliardi in meno di gettito fiscale, sono soldi che restano nelle tasche degli italiani, che rinvigoriscono i loro salari, le loro pensioni, che permetteranno di sostenere la domanda interna e rilanciare i consumi. Solo così l’Italia potrà vedere il proprio PIL galoppare, perché a differenza di altri provvedimenti assistenziali, o di aiuto alla povertà, questo è un vero antibiotico alla malattia della stagnazione.

Più reddito, più domanda, più produzione, più posti di lavoro, più benessere generalizzato. Senza guardare chi o cosa, senza pensare a qualche categoria, la Flat Tax serve a tutti, a tutto il Paese.

Twitter @andrewlorusso