Economia

Flat tax, tra i 15.000 e i 55.000€. Gli 80€ di Renzi da spesa a minori tasse

Da una parte l'Europa dall'altra l'Italia, un tête à tête che ormai va avanti da parecchio tempo (fin dai mesi che hanno preceduto le elezioni europee)

Da una parte l'Europa dall'altra l'Italia, un tête à tête sui conti pubblici che ormai va avanti da parecchio tempo (fin dai mesi che hanno preceduto le elezioni europee). Al centro del dibattito la questione economica che vede Pierre Moscovici ammonire Salvini e Di Maio: "Siamo impegnati ad applicare in modo intelligente le regole di bilancio, ma nessuno deve avere dubbi che le applicheremo se i criteri non saranno rispettati". 

Ma l'italia risponde con proposte fiscali che vanno dalla flat tax ad un cambio di configurazione degli 80 euro di Renzi. La Verità racconta come su spinta leghista vi sia in preparazione una flat tax che riguardi i redditi tra i 15.000 e i 55.000 euro. Quindi stando ai numeri ad essere coinvolta sarebbe la grande maggioranza dei contribuenti. Il Carroccio  sembrerebbe soddisfatto anche dalle prime misure di flat  tax applicate per minimi, partite Iva, professionisti, che hanno visto un aumento di di 200.000 partite Iva.

Dall'altra parte c'è il decreto crescita che spianerebbe la strada ad un ribasso Ires (dal 24 al 20%). La Verità sottolinea anche come vi siano altri due punti su cui l'Italia starebbe puntando. Il primo un cambio di configurazione degli 80 euro renziani, che non verranno più contegiati come maggiore spesa ma come minori tasse. Questo implicherebbe un giovamento al bilancio che vedrà così meno spesa e meno tasse. Dall'altro ci sarebbe l'idea di ritoccare la tax expenditures e, quindi, quel mare di 170 miliardi di agevolazioni in cui sono intrecciate cose intoccabili e benefici superabili.

La risposta dell'Italia appare quindi netta e chiara anche grazie alle parole di Conte: "ho pressochè preparato una bozza di lettera che rivolgerò alle istituzioni europee, che diventerà pubblica, e sarà l'occasione per ribadire come da un lato vogliamo rispettare il patto di stabilità e crescita, ma dall'altro non vogliamo rinunciare a offrire un contributo critico alle regole Ue. E' il momento di affrontare e aggiornare le regole europee."