Economia
Fmi, accelera la crescita dell'Italia: +1,5% nel 2018
Fmi: "Preoccupa l'incertezza politica dopo le elezioni politiche"
Sarà un 2018 migliore delle previsioni per l'economia italiana. Parola del Fondo Monetario Internazionale che nel suo World Economic Outlook ha rivisto al rialzo le stime di crescita per l'Italia: dopo il +1,5% del 2017, il Pil 2018, salirà dell'1,5%, ovvero 0,1% punti percentuali in più rispetto alle previsioni di gennaio, in linea comunque con quanto indicato dal governo a settembre nella nota di aggiornamento al Def. Per il 2019 la crescita viene confermata all'1,1%. Rispetto al World Economic Outlook di ottobre, le stime per l'Italia sono state riviste al rialzo di 0,4 punti per il 2018 e di 0,2 punti per il 2019. Nell'Eurozona il nostro Paese guadagna comunque l'ultimo posto in classifica, scavalcata dalla Grecia.
Dal fondo però arriva anche un avvertimento. L'incertezza politica - scrive l'istituto di Washington citando i casi di Brasile, Colombia, Italia e Messico - aumenta i rischi per l'attuazione delle riforme e quelli per un possibile riorientamento dell'agenda politica.
L'Italia, così come la Spagna, mette poi in guardia il fondo, dovrebbe ridurre il suo elevato livello di debito che, insieme ai trend demografici sfavorevoli, richiede un miglioramento del bilancio strutturale primario per incanalarlo in una "traiettoria di calo".
Rispetto ai dati dell'intera area euro, il Fmi stima un Pil in aumento del 2,4%, ovvero 0,2 punti percentuali in più rispetto alle previsioni di gennaio e 0,5 su ottobre. Per il 2019 la crescita è stimata al +2,0%, invariata su gennaio. Accelerano anche gli Stati Uniti: il pil è previsto in aumento del 2,9% nel 2018 e del 2,7% nel 2019 (+0,2 punti per tutti e due gli anni su gennaio). Nel medio termine la crescita di Eurolandia è stimata all'1,4% a causa della bassa produttività legata ai deboli sforzi per le riforme.