Economia

Frena industria, crescono web e gdo. Borsa: svetta Diasorin, ultima Saipem

Effetto Covid, l'indagine dell'area studi Mediobanca

Mediobanca, Covid frena industria, crescono web e gdo - La pandemia di coronavirus non ha colpito tutta l'industria allo stesso modo. Se e' vero che gli effetti del virus hanno provocato nei primi nove mesi del 2020 una contrazione del 4,3% del fatturato delle multinazionali mondiali e un crollo del margine operativo netto del 22,8%, a livello settoriale ci sono stati vincitori e vinti. Tra i primi figurano le websoft, la grande distribuzione e l'elettronica - che hanno visto crescere il fatturato rispettivamente del 18,4%, dell'8,8% e del 5,7%, con un aumento in tutti i trimestri - mentre i secondi includono l'industria petrolifera (-32,3%), aeronautica (-30,6%), della moda (-21,3%) e l'automotive (-17,4%), con i primi tre settori che hanno chiuso i conti in rosso. E' quanto rileva l'area studi Mediobanca, in un'indagine condotta su oltre 160 multinazionali mondiali.

L'analisi settoriale evidenzia una lieve crescita del fatturato anche per l'alimentare (+3,7%), le aziende farmaceutiche (+3,1%) e le paytech (+0,3%) mentre hanno subito una flessione di fatturato contenuta le societa' di tlc (-1,8%), quelle del beverage (-5,4%) e quelle del settore Media&Entertainment (-9,4%). Gdo (+25,7%), websoft (+14,2%), elettronica (+14,1%) e alimentare (+6%) sono risultate vincitrici anche sotto il profilo della marginalita' industriale mentre, sul fronte degli sconfitti dal virus, il comparto aeronautico passa in rosso gia' a livello di margini industriali, la moda li vede crollare del 98,8%, il settore petrolifero del 66,6% e l'automotive del 65,8%. Dalla frenata dei profitti - con l'aeronautica, la moda e l'auto che hanno chiuso i conti in rosso - si salvano ancora una volta le websoft (+21,8%), la gdo (+19,2%) e il comparto elettronico (+11,6%).

Covid: Mediobanca, in Borsa -20 mld utili per industria - Le 26 societa' industriali e di servizi del Ftse Mib hanno bruciato nei primi nove mesi dell'anno 46 miliardi di euro di capitalizzazione, riflettendo una perdita complessiva di oltre 64 miliardi di ricavi (-21,6% sul 2019), di 18 miliardi di margini industriali (-53,3%), di oltre 20 miliardi di utili e un peggioramento della struttura finanziaria, con i debiti saliti dal 118,7% al 146,5% del capitale netto. Dall'inizio di ottobre al 16 novembre in Borsa sono stati pero' recuperati 35 miliardi, grazie all'esito delle elezioni Usa e alle notizie sul vaccino per il covid. Inoltre nel terzo trimestre si e' registrato un rimbalzo del fatturato che, benche' ancora negativo sul 2019, e' risalito del 39% su trimestre precedente per tutte le societa' del Ftse Mib, con in testa la manifattura (+56%). E' quanto rileva l'Area Studi Mediobanca.

A fine settembre le societa' del Ftse Mib analizzate avevano visto scendere la loro capitalizzazione di Borsa a 318 miliardi di euro, pari al 76% della capitalizzazione totale dell'indice, poi risalita a 353,5 miliardi di euro a meta' novembre in scia alla ripresa dei mercati. A perdere di piu' in Borsa nei nove mesi e' stato il comparto petrolifero, cioe' l'Eni (-51,8%), che ha registrato anche un calo record dei ricavi (-39,7%) seguito dai servizi (-19,8%) e dalla manifattura (-8%) mentre l'energia e le utilities hanno sostanzialmente tenuto. Il rimbalzo della manifattura nel terzo trimestre si e' visto, oltre che sui ricavi, anche sui margini industriali (ebit margin), tornati positivi (2,8% a fronte del 6,8% totale delle societa' del Ftse Mib), pur restando in calo sul 2019 (-3,5%). La ripresa del comparto manifatturiero, asse portante dell'economia italiana, fa ben sperare e - sottolineano da Mediobanca - lascia intravedere una luce in fondo al tunnel della crisi da coronavirus. Per quanto riguarda l'intero 2020, l'Area studi di Piazzetta Cuccia prevede che i grandi gruppi manifatturieri del Ftse Mib chiuderanno l'anno con un calo del fatturato che non dovrebbe discostarsi molto dal -18% consuntivato nei primi nove mesi, segno che i grandi gruppi industriali italiani hanno le forze per fronteggiare la seconda ondata della pandemia e le misure di contenimento.

Borsa: Mediobanca, Diasorin svetta con Covid, ultima Saipem - Cosi' come il Covid 19 non ha avuto lo stesso impatto sui diversi settori produttivi, anche l'andamento delle societa' quotate a Piazza Affari e' stato diversificato nel corso dei primi nove mesi del 2020. Nella classifica delle aziende che hanno visto crescere le loro quotazioni svetta DiaSorin (+48,4%), che ha beneficiato della produzione di test per il coronavirus, seguita da Amplifon (+19,7%), Recordati (+16,5%), Prysmian (+15%), Campari (+13,8%) e Interpump (+12,3%). Maglia nera del Ftse Mib e' stata Saipem (-66,7%), davanti a Tenaris (-57,6%), Leonardo (-52,5%) ed Eni (-51,8%), tutte aziende che hanno visto le proprie quotazioni piu' che dimezzarsi nel corso della pandemia di coronavirus. E' quanto emerge da un'analisi dell'Area studi Mediobanca sul Covid.