Economia
Galassia Cir, De Benedetti maglia nera. Ecco i mali oscuri di Sogefi e Gedi
A Cir non bastano i buoni risultati di Kos per bilanciare l’ulteriore perdita di terreno di Sogefi e Gedi. Risultato: i 3 titoli continuano a calare in Borsa
L’ingegner De Benedetti ha un motivo per essere soddisfatto, ma almeno due problemi ancora in cerca di soluzione in questa estate 2018: se il secondo trimestre dell’anno ha visto un trend migliore delle attese per Kos (partecipata anche da F2i Healthcare ed attiva nel settore socio-sanitario), che ormai rappresenta il 43% del Nav della holding Cir, le due controllate quotate, Sogefi e Gedi, continuano a soffrire, tanto che se da inizio anno Cir cede circa l’11%, Sogefi è in rosso del 47% (di cui un -21,5% solo nell’ultima settimana), mentre Gedi perde addirittura più del 51% (-6,5% nelle ultime 5 sedute di borsa).
Partiamo dalle buone notizie: grazie soprattutto alle acquisizioni, per le quali Equita Sim stima siano ancora disponibili almeno 100 milioni di euro in cassa, il fatturato di Kos è salito nel trimestre del 12% su base annua (+3% su base annua, il resto da acquisizioni) a 136 milioni di euro, l’Ebitda ha registrato un aumento del 17% a 25,3 milioni e l’utile netto è salito a 9 milioni (+34%), a fronte di un indebitamento netto di 237 milioni. In base alle indicazioni fornite in call dal presidente di Cir, Rodolfo De Benedetti, Equita Sim prevede anche che ai 100 milioni di cui sopra si possano aggiungere i proventi derivanti dalla possibile cessione di immobili valutati 200 milioni.
La cassa netta sistema holding è pari a 329 milioni (rispetto ai 336 milioni di marzo), in linea con le attese. Il lieve calo è principalmente imputabile agli acquisti di azioni proprie effettuati nel trimestre (4 milioni) e allo sbilancio tra pagamento e incasso dividendi (6 milioni).
Quanto a Sogefi, il secondo trimestre è stato ancora penalizzato dall’andamento dei cambi e dal costo dell’acciaio, così il semestre si è chiuso per la società di componentistica con ricavi in calo del 2,1% a poco più di 839 milioni, mentre l’Ebitda è calato dell’8,8% (-4,3% a cambi costanti) a 104 milioni e l’utile netto a 17 milioni (-11,9%, ovvero -8,5% a cambi costanti.
Come dire che “l’ingegnere” è stato tra coloro che sembrano aver patito subito i dazi di Trump. Se Sogefi si lecca le ferite e conferma di attendersi un risultato 2018 “in linea” con quello dell’anno passato, anche Gedi non può annunciare risultati spettacolari, anzi: a “parità di perimetro”, ossia tenendo conto dell’acquisizione di Itedi, il secondo trimestre vede il fatturato calare del 5,5% su base annua, appena meglio del -5,8% segnato nei primi tre mesi dell’anno grazie al miglioramento della raccolta pubblicitaria (che cala solo più dell’1,3% su base annua rispetto al -3% segnato nel trimestre precedente).
Come emerso anche da altre trimestrali, il trend del mercato editoriale italiano si mantiene più debole delle previsioni formulate a inizio anno, anche se Gedi sembra stare iniziando a cambiare marcia: troppo poco per gli investitori, anche se dagli analisti giunge qualche commento più “speranzoso” che non per Sogefi.
Alla fine, tra gli spunti emersi dalla conference call di Cir è evidente come il focus dei De Benedetti per ora resti sullo sviluppo di Kos e Sogefi, mentre non c’è nessuna nuova diversificazione all’orizzonte. In compenso, fanno notare alcuni analisti, manca una chiara indicazione sul destino delle azioni proprie (salite al 18,3% del capitale), in particolare se verranno utilizzate per qualche futura partnership, di cui però non si scorge ancora la sagoma all’orizzonte, o semplicemente cancellate.
(Segue...)