Economia

Gas russo, l'Ue si prepara alla più grande crisi energetica di sempre

di Redazione Economia

L'Ue ha già ridotto, in parte, la sua dipendenza dal gas russo: nel 2023, solo il 15% dell'import totale proveniva dalla Russia, rispetto al precedente 50%

L'Unione Europea in crisi in vista della scadenza dell'accordo di transito del gas russo

Un vento di preoccupazione soffia attraverso i corridoi della Commissione Europea che si prepara ad affrontare una delle sfide più significative del decennio in materia energetica. Con la fine imminente dell'accordo di transito tra Russia e Ucraina alla fine di quest'anno, l'Unione Europea si trova di fronte alla prospettiva di una grave crisi nelle forniture di gas russo, e le conseguenze potrebbero essere devastanti.

Secondo un documento riservato, Bruxelles sottolinea la necessità di una sorveglianza attenta per garantire la stabilità durante l'inverno 2024/2025. L'obiettivo è chiaro: evitare che l'Europa cada nell'oscurità e nel freddo a causa di un'interruzione delle forniture di gas.

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Ma non tutto è perduto. L'Unione Europea ha già fatto notevoli progressi nel ridurre la dipendenza dall'approvvigionamento di gas russo. Nel 2023, solo il 15% dell'import totale dell'UE proveniva dalla Russia, rispetto al precedente oltre 50%. Questo è il risultato di un impegno comune nell'investire nelle energie rinnovabili e nella diversificazione dei fornitori.

Tuttavia, la minaccia di una crisi energetica rimane palpabile. La scadenza imminente dell'accordo tra Russia e Ucraina presenta una serie di sfide. Il rifiuto da parte del governo ucraino di rinnovare l'accordo potrebbe portare a una riduzione delle forniture di gas russo verso l'Europa. Questo, combinato con i tagli alla produzione di petrolio dell'OPEC+ e la crisi nel Mar Rosso, potrebbe innescare un aumento dei prezzi energetici e dell'inflazione, mettendo a dura prova un'economia europea già molto precaria.

Mentre sono in corso i negoziati con le capitali europee per affrontare l'emergenza, il tempo stringe. La data critica è il primo gennaio 2025, quando l'Europa potrebbe ritrovarsi senza flussi di gas in transito dall'Ucraina.