Generali, Nagel rischia tutto. La partita impatta sul rinnovo
Quei fragili equilibri in Mediobanca che il risiko assicurativo rischia di far saltare. Anche perché a settembre scatta il termine per la disdetta del Patto...
Nel frattempo gli analisti attendono maggiore chiarezza da parte di Intesa Sanpaolo e valutano, come fa oggi Credit Suisse, i pro e i contro dell’eventuale “matrimonio all’italiana” che se da un lato porterebbe Banca Generali e le attività di asset management di Trieste a rafforzare il polo del risparmio gestito di Carlo Messina, accrescendo gli utili del gruppo, dall’altro rischierebbe di richiedere una forte iniezione di capitali per essere portata a termine e comporterebbe un rischio di esecuzione elevato.
Nagel tutto questo lo sa molto bene e sembra sperare che alla fine gli azionisti di Intesa Sanpaolo preferiscano non farsi diluire e non affrontare i rischi di una maxi-acquisizione, per di più a valutazioni che alcuni considerano già ora “tirate” e che potrebbe comunque trasformarsi in una vendita (al gruppo Allianz) delle attività estere più redditizie di Generali (in Francia e in Germania).
Considerando anche la reazione del mercato, che nelle ultime tre sedute ha penalizzato Intesa Sanpaolo, calata di quasi 10 punti, premiando Generali (+13%) e Mediobanca (+11%), Carlo Messina dovrà rapidamente decidere se il gioco vale la candela ma se anche abbandonasse la presa non è detto che Nagel riesca a rimanere in sella quando si riunirà l’assemblea dei sempre meno concordi soci di Mediobanca per rinnovare il Cda, in scadenza il 28 ottobre prossimo.
Luca Spoldi