Economia
Generali-Ryan, i motivi del divorzio: ambizioni e diversità di vedute col Ceo
Rumors
Un ruolo che gli andava ormai stretto e così pare che sul finire dell'anno scorso Tim Ryan abbia iniziato a cercare nuove offerte per altre esperienze professionali, offerte allettanti che non hanno certo tardato a manifestarsi. Spuntano fuori anche ambizioni personali e qualche diversità di vedute fra l’amministratore delegato Philippe Donnet e il chief investment officer delle Generali sulle strategie di asset management della compagnia assicurativa, grande driver di crescita del business. Fattori che hanno portato poi il cinquantunenne manager americano a guardarsi intorno e a maturare l’uscita dalla compagnia assicurativa che sta per varare un nuovo riassetto al vertice manageriale. Ridisegno della governance che porterà all’addio anche del general manager Frédéric de Courtois. De Courtois e Ryan, come Donnet entrambi ex Axa che il Ceo aveva chiamato a Trieste nel 2016-2017 sono rispettivamente il numero due e il numero quattro del colosso nazionale delle polizze.
Il Ceo delle Assicurazioni Generali Philippe Donnet
“Ryan è un uomo di acquisizioni e che ha in mente parecchie operazioni di questo genere sull’asset management per fare la multiboutique”, spiega ad Affaritaliani.it una fonte interna ai piani alti del Leone, fonte che lascia intendere come, sul target ribadito non più tardi di due mesi fa da parte dello stesso Donnet di voler far diventare Generali a fine 2021 una delle prime cinque multiboutique mondiali da oltre 350 milioni di profitti (con circa 910 milioni di ricavi), ci sia stata qualche divergenza di opinioni fra i due top manager.
Certo è che in un mercato azionario depresso a causa delle lentezze nella compagna di vaccinazione anti-Covid e di alcuni dati macro, gli investitori scommettono sul fatto che l'imminente ridisegno della prima linea da parte di Donnet, reshuffle che non è ancora chiaro se subito per le nuove offerte arrivate sul tavolo dei due dirigenti o impresso dal numero uno del gruppo, porti a un’accelerazione della strategia in anno che oltre ad essere estremamente sfidante per il perdurare della pandemia e della crisi economica sarà cruciale per il Leone, perché l'ultimo del piano industriale 2019-2021, prima del rinnovo del board.
La Torre Generali a CityLife
Più toniche nella prima parte della seduta di Piazza Affari con un guadagno di oltre l’1,4% (a 14,63), nel primo pomeriggio le azioni del Leone guadagnano infatti intorno al mezzo punto percentuale.
Secondo le indiscrezioni, nel ricomporre l’organigramma Donnet farà ricadere molto probabilmente la propria scelta su manager interni alla compagnia. Se l'ipotesi, come riportato dal Sole 24 Ore, è che lo stesso Ceo in questa fase assuma le deleghe strategiche oggi in mano a de Courtois, per il ruolo di Ryan invece si fanno i nomi dei manager interni Carlo Trabattoni, ceo di Generali Investments Partners e di Francesco Martorana, amministratore delegato di Generali Insurance Asset Management.
Infine, anche nel caso in cui Donnet voglia prevedere ancora la figura del general manager, comunque il chief financial officer Cristiano Borean, prima sotto a diretto riporto di de Courtois, salirà nella griglia della prima linea.
@andreadeugeni