Economia

Immigrazione, automotive, nucleare e Ucraina: il programma di Merz per rilanciare l'economia tedesca

Con un programma che spazia dalla riformo sul debito comune europeo al rilancio dell’automotive fino al possibile ritorno al nucleare

di redazione economia

Germania, Merz trionfa: stretta sull’immigrazione e rilancio economico

Friedrich Merz ha conquistato la cancelleria tedesca con un programma che segna una netta discontinuità rispetto ai suoi predecessori, l'ultimo per ordine, il premier uscente Olaf Scholz. Con una campagna elettorale imperniata sulla stretta all'immigrazione, il rilancio economico e il ripristino del ruolo centrale della Germania in Europa, il leader della Cdu ha ottenuto la fiducia degli elettori e si appresta a varare le sue prime misure di governo.

Chi è Friederich Merz

A 69 anni, Merz si prepara a governare la Germania dopo una carriera politica e imprenditoriale di grande rilievo. Avvocato milionario, è stato a lungo ai vertici di BlackRock e della Atlantik Bruecke, prima di rientrare in politica nel 2022 conquistando la guida della CDU. Storico antagonista di Angela Merkel, il nuovo cancelliere è noto per le sue posizioni conservatrici e per la volontà di riposizionare il partito su una linea più dura, soprattutto in materia di immigrazione e politiche economiche.

Immigrazione

La questione migratoria è stata il cuore della campagna elettorale di Merz. Il suo piano in cinque punti prevede il ripristino permanente dei controlli alle frontiere, il respingimento indiscriminato dei migranti in situazione irregolare, inclusi i richiedenti asilo, e la possibilità di dichiarare lo stato di emergenza per bypassare le normative comunitarie. Inoltre, il cancelliere ha proposto l'esternalizzazione delle richieste d'asilo in paesi terzi, seguendo un modello simile a quello proposto dall'Italia con l'Albania.

Il piano economico

Con la Germania in recessione per il secondo anno consecutivo, Merz punta a invertire la rotta con una "Agenda 2030" basata su tre pilastri: riduzione delle tasse, snellimento della burocrazia e maggiore flessibilità del mercato del lavoro. Ha inoltre espresso la volontà di ridurre il debito pubblico senza ricorrere a nuovi prestiti aprendo la discussione sulla riforma del debito comune europeo. Sul fronte industriale, Merz ha promesso misure a sostegno del settore manifatturiero e dell'automotive, pilastri della locomotiva economica tedesca. Il nuovo premier ha definito “un grave errore strategico” aver abbandonato la produzione di energia nucleare, scelta fatta da Angela Merkel e la stessa Cdu negli anni scorsi. 

Uno dei punti cardine del suo programma è la difesa dell'industria automobilistica tedesca. Merz vuole abolire il divieto Ue alla vendita di auto a combustione interna previsto per il 2035 e incentivare l'espansione della rete di ricarica per i veicoli elettrici. La Germania, leader europeo nell'automotive, ha subito un duro colpo con la transizione ecologica e il nuovo governo intende tutelare l’industria contro le restrizioni imposte da Bruxelles.

Il nuovo cancelliere ha poi annunciato un deciso rafforzamento delle forze armate, con l'obiettivo di portare la spesa per la difesa al 2% del PIL. Tra le proposte più discusse c'è il ritorno alla leva obbligatoria, abolita nel 2011, e la richiesta alla Francia e al Regno Unito di condividere il loro scudo atomico con il resto dell'Europa. Merz ha sottolineato la necessità di emanciparsi dagli Stati Uniti per quanto riguarda la sicurezza europea, soprattutto alla luce dell'incertezza sulla futura politica estera di Washington.

Politica estera

Sul fronte internazionale, Merz intende rafforzare i rapporti con la Francia e la Polonia, dopo anni di tensioni con Berlino. Ha espresso il suo forte sostegno all'Ucraina e ha denunciato con fermezza "l'asse delle autocrazie" guidato da Russia e Cina. La creazione di un "Consiglio Nazionale della Sicurezza" sul modello americano sarà una delle prime mosse del suo governo per centralizzare le decisioni strategiche in materia di difesa e sicurezza.

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