Economia
Giochi Preziosi, pronta l'Ipo da mezzo miliardo
Ma c'è il nodo della valutazione dell'azienda del patron del Genoa
È almeno dal 2006, come riferiva già all’epoca questo giornale, che Enrico Preziosi, periodicamente studia, con advisor e banche, la quotazione del suo gruppo di giocattoli. Ma l’opzione dello sbarco a Piazza Affari, che si manifesta solitamente su base biennale, è finora sempre stata scartata a favore di operazioni con partner finanziari, a partire da Clessidra e poi dalla cinese Ocean Global (quota quest’ultima rilevata nell’estate del 2017 per una cifra di 63 milioni e grazie a un finanziamento ottenuto dalla banca russa Vtb).
Questa volta, invece, pare che la Giochi Preziosi possa davvero divenire una matricola per il listino milanese. Questo almeno pare essere il percorso tratteggiato in questi ultimi mesi dall’advisor Rothschild e dal pool di banche che gestiscono il processo formato da Banca Imi, Banca Akros, Barclays e Jefferies.
Il nodo principale, scrive Milano Finanza, da sciogliere è quello relativo alla valutazione dell’azienda del presidente Preziosi (patron del Genoa, per il quale a breve potrebbe ricevere una nuova offerta d’acquisto da parte di un fondo di matrice anglosassone) che ha chiuso lo scorso esercizio con un giro d’affari consolidato vicino ai 500 milioni (rispetto ai 586,7 milioni del 2017) e un margine operativo lordo che ha superato di poco la soglia dei 60 milioni (si confronta con un mol di 40 milioni dell’anno precedente).