Economia

Gli Agnelli navigano nell'oro? La famiglia smentisce: "Storia dei lingotti inventata"

di Redazione Economia

Il Tesoro della famiglia nascosto nell'aereoporto Cointin di Ginevra (138 tonnellate di oro dal valore di 10 miliardi) esiste davvero? Arriva la smentita della famiglia

Gli Agnelli navigano nell'oro? La famiglia smentisce: "La storia dei lingotti è totalmente inventata" 

"La storia dei lingotti d'oro è totalmente inventata". Con queste parole il portavoce della famiglia Agnelli smentisce categoricamente la notizia del presunto "tesoretto d'oro". 

Patrimonio Agnelli e la storia della riserva d’oro della famiglia: ecco quante tonnellate possiede

Gli Agnelli hanno l'oro in bocca, o in tasca. Sì, perché oltre ad aver conquistato ogni settore immaginabile, dall'industria automobilistica al calcio fino all'editoria, la famiglia ha anche accumulato un tesoro inestimabile di oro: 138 tonnellate di metallo prezioso. Quell'oro, che ha rappresentato a lungo una leggenda degli Agnelli ma che, con il passare del tempo, trova sempre più elementi di prova, era del Senatore Giovanni Agnelli, il fondatore della Fiat. Lui, che era miliardario all'inizio degli anni 20 (quando fu anche accusato aggiotaggio in Borsa, ma con quei soldi si prese tutta la Fiat) e aveva raggiunto i 40 miliardi di lire alla fine della guerra, aveva cominciato a convertire il proprio denaro in lingotti d'oro da depositare in Svizzera.  Alla sua morte, anche quell'oro, come molti altri beni, passò al nipote Gianni Agnelli. A lui disse di disporre di tutti i beni e decidere lui come dividere fra i fratelli e i parenti. Ma il consiglio, anzi forse l'ordine, fu di conservare una riserva segreta, per le sorti dell'azienda. Comprese le 138 tonnellate in oro. Il cui valore, oggi, viene calcolato in 9,2 miliardi di euro.

L'oro si troverebbe nei caveau del Free Port di Ginevra, di proprietà della società Ports Francs et Entrepots de Geneve: un enorme deposito di valori, automobili, reperti archeologici, la più grande raccolta di opere d'arte del mondo che non può essere vista e chissà quant'altro. L'indirizzo è il quartiere de La Praille, a Ginevra. Ma Margherita, nonostante i suoi avvocati e i suoi investigatori, non ha mai potuto neppure avvicinarsi. Scrive Gigi Moncalvo che, all'avvocato che insisteva per accedere almeno ai documenti - per capire cosa ci fosse lì dentro nella disponibilità della famiglia Agnelli/Elkann - fu detto di andarsene o avrebbero chiamato la Gendarmeria.

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Quindi, facendo due conti rapidi, all'interno dell'aeroporto di Ginevra si celerebbe un tesoro si un tesoro che si avvicina pericolosamente ai 20 miliardi di euro, se si tiene conto sia dei 10 miliardi di valore dell'oro degli Agnelli, sia di quello della collezione d'arte. Insomma un vero e proprio "navigare nell'oro".