Economia

Gli analisti credono in Tim, Barclays promuove il titolo a Overweight. E la mossa di Vivendi...

Le previsioni degli analisti di BofA e Barclays. Vivendi, socio di Tim, è alle prese con una ristrutturazione del proprio portafoglio

di redazione economia

Tim in crescita tra il supporto dei broker e la riorganizzazione di Vivendi

Telecom Italia è sotto i riflettori di Piazza Affari, ma perchè? Grazie a una serie di giudizi positivi da parte degli analisti e alla ristrutturazione in corso di Vivendi, il suo principale socio. Per esempio BofA ha confermato la raccomandazione "buy" sul titolo, alzando il target price delle azioni ordinarie a 0,37 euro e delle azioni di risparmio a 0,44 euro.

Gli analisti sottolineano che la cessione della NetCo, avvenuta la scorsa estate, ha migliorato la situazione finanziaria della società, che ora sta crescendo con una base di clienti più stabile e con buone prospettive nel settore Enterprise (B2B) e in Brasile. Inoltre, Tim potrebbe beneficiare di un rimborso fiscale di 1 miliardo di euro e di una valorizzazione della NetCo di 2,5 miliardi di euro entro il 2025-2026.

Anche Barclays ha una visione positiva su Tim, alzando la raccomandazione a "overweight", sebbene abbia abbassato il target price a 0,32 euro. Nel contesto europeo delle telecomunicazioni, Barclays prevede inolttre  un possibile consolidamento del settore e considera Deutsche Telekom come la società più promettente, grazie alla sua solida crescita in tutte le aree geografiche. Per Tim, gli analisti vedono un miglioramento del rischio aziendale dopo la vendita di NetCo, che potrebbe favorire operazioni di consolidamento nel futuro.  

Barclays osserva una forte correlazione tra le valutazioni delle Telco e il ritorno sul capitale impiegato, notando che i titoli con le migliori performance nelle Telco UE sono quindi in genere quelli esposti alle migliori strutture di mercato (Paesi nordici, Paesi Bassi, Germania, Grecia) e anche quelli con un andamento positivo degli utili. Questo è stato il caso nel 2023 e nel 2024 "e non vediamo alcun motivo per aspettarci un risultato radicalmente diverso nel 2025", si legge in una ricerca.

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Nel frattempo, Vivendi, che detiene il 23,68% di Tim, sta ristrutturando il proprio portafoglio e ha approvato un piano per separare Canal+, Havas e Louis Hachette dalla holding principale con lo scopo di ridurre lo "sconto da holding" e valorizzare separatamente gli asset. Vivendi ha anche firmato accordi di finanziamento per 2 miliardi di euro, garantiti da derivati e pegni sulle sue partecipazioni in Tim e altre società.

Nonostante questi impegni, Vivendi manterrà il controllo e i diritti di voto su queste partecipazioni, rassicurando che non ci sono impedimenti per future dismissioni. Tuttavia dovrà fare attenzione a eventuali cali del valore delle azioni, che potrebbero obbligarla a integrare le garanzie. Questo rischio potrebbe dissuadere Vivendi da azioni destabilizzanti nei confronti di Tim.