Economia

Governo e lotta all'evasione. Quattro idee per il "cantiere fiscale"

Di Gianni Capuano

La battaglia sull'economia del paese non può e non deve diventare momento di scontro politico a discapito dei cittadini. Chi quotidianamente vive i fenomeni aziendali dal lato della consulenza e della strategia aziendale, non può non notare la crescente sensazione di sfiducia che serpeggia tra gli operatori economici in primo luogo ma anche tra i dipendenti delle aziende che guardano con particolare apprensione l'evoluzione economica dello scenario globale.
Chi come me crede che le fondamenta dell'economia nazionale non possano prescindere da una forte base etica non può che valutare positivamente gli intendimenti macroeconomici iscrivibili alla lotta all'evasione, ma ad una condizione:  avviare "La madre di tutte le battaglie ma dopo un ultimo tentativo di pace".
La piaga dell'evasione fiscale rappresenta per l'economia italiana e per il bilancio dello Stato una zavorra del  presente con richiami al passato più o meno recente; essa  è iscrivibile a diverse motivazioni sottostanti.
Risulta palese che Il cittadino o l'imprenditore evadono molto spesso in maniera patologica, ma altrettanto frequentemente per uno stato di necessità.
E' innegabile che oggi la pressione fiscale nel nostro paese è elevata e ogni anno i giorni di lavoro da svolgere per coprire il totale delle imposte aumentano. In pratica lo Stato è il primo socio di ogni attività produttiva, molto spesso con quote di maggioranza.
Come risolvere quindi il rompicapo che da sempre attanaglia le scelte macro e micro economiche dei governi? Una ricetta perfetta ad oggi non esiste, ma a parere dello scrivente la  interesante iniziativa del Governo di istituire da gennaio un CANTIERE FISCALE dovrebbe fondarsi su 3 momenti di riflessione e poi di attuazione:
1.    Recuperare il montante delle somme dovute dai cittadini e dalle imprese individuando una aliquota unica di versamento mediana rispetto a quelle attuali, in modo da rendere sconveniente continuare ad evadere;
2.    Attuare Politiche espansive di rilancio economico mediante una omogenea riduzione della pressione fiscale sostenute dal recupero delle somme di cui al punto precedente ed introduzione di meccanismi di detrazione che disincentivino l'evasione (modello USA o UK);
3.    Individuare settori produttivi su cui applicare regimi di tassazione differenziali in base alla peculiarità aziendale.
4.    Revisione ed inasprimento delle pene per chi persevera nelle azioni di evasione o in reati tributari.
La guida economica del nostro paese è un elemento chiave per le scelte strategiche che ricadranno sulle generazioni future e la lotta all'evasione è un investimento necessario per consegnare un Paese migliore a chi verrà dopo di noi. E' necessario quindi cogliere l'invito del Capo dello Stato ed attuarlo, ma non senza prima aver pacificato il rapporto con i contribuenti.