Gucci, Loro Piana, La Perla e Krizia: quando lusso italiano finisce all'estero
Il marchio Versace segue le orme di altri brand del Made in Italy finiti in mano ai capitali stranieri
Con il passaggio nel portafoglio del gruppo statunitense di Michael Kors, Versace segue le orme di La Perla e, ancor prima, di Gucci, tra i casi piu' emblematici di marchi storici del lusso Made in Italy finiti in mani straniere. Gucci fu acquisita dalla holding francese Kering nel 1999 per 3 milioni di dollari. Un affare che si e' rivelato tale nel tempo visto che il fondo internazionale ha contato nel 2017 oltre 3 miliardi di ricavi supplementari e piu' di un miliardo di crescita del risultato operativo.
Oltre Gucci, Kering ha successivamente acquisito nel 2001 il prestigioso marchio italiano di pelletteria Bottega Veneta, la quale negli ultimi anni ha contribuito molto ad aumentare i guadagni della multinazionale, anche se attualmente sta registrando un forte calo delle vendite dovuto - secondo Kering - alla diminuzione dei turisti soprattutto in Europa occidentale. C'e' da segnalare che poi a sua volta Gucci ha acquisito Richard Ginori. Kering ha acquisito Puma nel 2007 nella propria divisione Sport & Lifestyle per aggiungere nel 2013 nel suo portafogli tra i suoi brand anche Pomellato, societa' fondata nel 1967 da Pino Rabolini, e prestigioso marchio di gioielleria.
Nel 2013 i francesi di Lmvh hanno invece acquisito Loro Piana, la prima azienda artigianale al mondo nella lavorazione del cashmere e delle lane piu' rare, sviluppando una rete di oltre 130 negozi esclusivi nel mondo per la distribuzione dei prodotti con il suo marchio. Costo dell'operazione: 2 miliardi. Il gruppo francese guidato da Arnault aveva gia' rilevato all'epoca lo storico marchio di gioielli romano Bulgari con un'operazione da 4,3 miliardi di euro nel 2011 e poi anche Fendi. Ha suscitato invece scalpore nel 2011 la vendita della storica catena di grandi magazzini milanesi, fondata nel 1865, La Rinascente, ad una societa' thailandese, la Central Retail Corporation, il principale distributore del Paese orientale.
Insomma, le griffe italiane fanno gola non solo alla Francia ma anche all'estremo Oriente considerato anche l'esempio di Krizia, storico marchio della moda made in Italy, che e' passata di mano finendo sotto il controllo della cinese Shenzhen Marisfrolg Fashion Co Ltd, azienda leader sul mercato asiatico del pret-a'-porter di fascia alta. Infine, un altro caso eclatante e' stato quello di Valentino Fashion Group (Vfg, che comprende il marchio omonimo e la licenza per il marchio M Missoni), passato nel 2012 per oltre 700 milioni di euro (i dettagli dell'operazione restano segreti) alla Mayhoola for Investment, societa' del Qatar riconducibile allo sceicco Hamad bin Kahlifa al Thani.
Da segnalare, invece, un'operazione finanziaria in cui l'acquirente e' stata un'impresa tricolore. La Moncler, azienda d'abbigliamento che produce in particolare capi invernali fondata da un imprenditore francese nel 1952 e famosa per i suoi 'piumini', e' dal 2003 proprieta' dell'imprenditore italiano Remo Ruffini.
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