Economia
Guerra, quinto pacchetto di sanzioni Ue: stop a gas, petrolio e carbone russo
I leader del G7 hanno concordato di vietare "nuovi investimenti in settori chiave dell'economia russa". Aumentate anche le misure contro le élite
Guerra Ucraina, ampliati i divieti all'esportazione di determinati beni. Nuovo giro di vite su banche e società statali russe
L'Europa va avanti con le sanzioni contro la Russia: è pronto il quinto pacchetto che prevede l'embargo energetico totale. Il Parlamento europeo ha approvato infatti la risoluzione sulla reazione Ue alla guerra in Ucraina nella quale si chiede un embargo immediato per le importazioni di gas dalla Russia, oltre che per quelle di petrolio, carbone e combustibile nucleare.
I leader del G7 denunciando le "terribili atrocità da parte delle forze armate russe" contro i civili in Ucraina, hanno concordato di vietare "nuovi investimenti in settori chiave dell'economia russa, compreso il settore energetico", di ampliare i divieti all'esportazione di determinati beni e di dare un ulteriore giro di vite su banche e società statali russe. Verranno aumentate anche le misure "contro le elite e i loro familiari che sostengono il presidente Putin nel suo sforzo bellico".
Nella giornata di ieri il presidente del Consiglio Draghi ha incontrato a Roma il premier olandese Rutte: "Non l'ho convinto ad unirsi a chi chiede un tetto al prezzo del gas" ma si sono aperti spiragli. Per il Cremlino la fornitura di armi a Kiev nuocerà ai negoziati di pace. Mosca poi accusa Kiev: "La nuova bozza tradisce l'accordo", ma "avanti con il negoziato nonostante le provocazioni". Il G7 ha chiesto la sospensione della Russia dal Consiglio dei diritti umani dell'Onu
Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, si è presentato questa mattina al quartier generale della Nato con "un'agenda molto semplice". "Ci sono solo tre punti: armi, armi e armi", ha detto al punto stampa con il segretario generale dell'Alleanza, Jens Stoltenberg. "Chiedo a tutti gli alleati di mettere da parte le loro esitazioni, la loro riluttanza, per fornire all'Ucraina tutto ciò di cui ha bisogno", ha esortato. Kiev vuole tutto il possibile per respingere l'aggressione russa, inclusi sistemi di difesa aerea, artiglieria, veicoli corazzati e jet. Senza alcuna distinzione.
"La differenza tra armi offensive e difensive non ha senso nel mio Paese, perchè ogni arma usata in Ucraina dalle forze ucraine contro un aggressore straniero è difensiva per definizione", ha lamentato il capo della diplomazia ucraina. "Quelli che dicono che daranno armi difensive, ma non possiamo dare loro armi offensive, sono iprocriti, è un approccio ingiusto, ingiustificato", ha rincarato.