Economia

Guerra Ucraina, big petroliferi in fuga da Mosca: Bp-Equinor escono da Rosneft

La major britannica dismetterà la sua quota del 19,75% che detiene dal 2013. Il colosso norvegese Equinor cesserà gli investimenti: il patrimonio è di 1,2 mld

Guerra Ucraina, la major britannica abbandona Rosneft: il primo esempio di auto-sanzione

La decisione di Bp di abbandonare la sua partecipazione nel gigante petrolifero Rosneft è il primo esempio di alto profilo dell'auto-sanzione da parte delle aziende dei loro legami commerciali con la Russia. Un processo che potrebbe avere implicazioni importanti - a breve e lungo termine - per i mercati energetici.

La drammatica uscita della Bp dalla sua quota del 19,75% di Rosneft potrebbe costare alla major petrolifera quotata a Londra fino a 25 miliardi di dollari, un prezzo pesante da pagare "per fare la cosa giusta" in risposta all'invasione russa dell'Ucraina. La rottura di un solido legame durato tre decenni da parte della Bp verso la Russia fa pressione anche su altre major petrolifere occidentali, spingendole a riconsiderare i loro rapporti commerciali con Mosca.

Questi includono Shell, che possiede il 27,5% dell'impianto di gas naturale liquefatto (Gnl) Sakhalin-2 sull'isola russa di Sakhalin nel Pacifico, e la francese TotalEnergies, che come una partecipazione del 19,4% in Novatek, una partecipazione del 20% nell'impresa Yamal LNG e il 21,6% nel progetto Arctic LNG 2. Se altre societa' occidentali cercheranno di abbandonare le loro operazioni russe, è probabile che le ramificazioni siano significative. Le implicazioni nel breve termine sono che quelle società occidentali probabilmente non solleveranno più carichi di petrolio greggio e Gnl da queste operazioni.