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Economia
La guerra, che bel business. Ecco tutti gli interessi “collaterali”

Per valorizzare questo tipo di mercato si deve avere un approccio legato a investimenti diretti (comprare il prodotto) oppure valorizzare i sistemi di trasporto. C’è da tener presente che, seppur in maggioranza questo tipo di valorizzazione è legale, potrebbe essere percepita negativamente da banche e istituzioni finanziarie che partecipano al blocco commerciale (nel caso Eu vs Russia). Se consideriamo per esempio il petrolio russo, complesso da acquistare dopo le sanzioni, il metodo più efficace per comprarlo, raffinato, è tramite le raffinerie indiane e cinesi.

Le raffinerie ovviamente applicano uno prezzo maggiorato per il prodotto raffinato a cui si aggiunge uno sconto che i venditori russi riconoscono; una sorta di “sconto riciclaggio” per ripulire la materia prima russa. Nell’esempio specifico valorizzare i guadagni extra di queste aziende implica la capacità di partecipare direttamente nell’azienda tramite acquisto di quote della società. A marzo, per esempio, le società di consulenza Vortexa e Kpler hanno stimato che circa 43 milioni di barili di petrolio russo ha raggiunto la Cina nel solo mese.  Le raffinerie cinesi più attive in questo mercato sono PetroChina and Sinopec. Lo sconto medio per acquisto di questo petrolio russo variava tra i 7 e i 13$ a barile.

Una seconda soluzione per valorizzare il mercato parallelo è la proprietà e relativo noleggio dei vettori di trasporto, di norma navali. Si stima che la Russia abbia noleggiato e/o comprato oltre 400 petroliere. Queste unità, spesso vecchie e destinate alla rottamazione, sono state affittate o vendute a prezzo premium alle compagnie petrolifere russe. Una volta disattivato il trasponder queste navi sono divenute parte della flotta fantasma. La complessità di valorizzare questa soluzione sta nel fatto che il noleggio o la vendita di queste navi deve avvenire tramite prestanome o aziende che si occupano di brokerage registrate in paradisi fiscali oppure in nazioni “neutrali” quali il Pakistan etc.

Il mondo del sottosopra: fioriscono i traffici illegali

L’ultimo gruppo di soluzioni per valorizzare una guerra è quello che sfrutta in modo illecito le necessità o le risorse umane che vengono rigettate dal conflitto (di norma i profughi di guerra). CI sono differenti sistemi, per quanto tutti illegali e sconsigliati da valorizzare. La vendita di armi leggere da e per un conflitto è un settore altamente lucrativo. Le due decadi di guerre al terrorismo permisero a molti mercanti di armi di acquisire armi di fabbricazione americana e rivenderle sui mercati del terzo mondo.

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