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Economia
Hunter, gli stivali da pioggia in bancarotta: colpa (anche) del global warming
Hunterboots

Con la crescita del business però sono sorti anche dei piccoli “intoppi” che hanno fiaccato la brand reputation degli hunter. Una volta trasferita la produzione in Cina infatti si sono verificati numerosi difetti di fabbrica, come insoliti strappi nella gomma. Di questo si era lamentata pubblicamente Anna Murphy, fashion director del Times di Londra: "Parte della magia degli Hunter è che erano costruiti per durare e diventare così parte della tua vita”.

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L’antico splendore ora potrebbe essere riportato in vita con il nuovo capitolo: la proprietà intellettuale di Hunter è stata venduta nei giorni scorsi alla società americana Authentic Brands Group che ha di recente acquisito marchi superclassici come Brooks Brothers negli Usa e Ted Baker in Gran Bretagna.

"In qualsiasi paese ti trovi, Hunter è il primo nome che ti viene in mente quando pensi agli stivali da pioggia. Pensiamo che, grazie al loro Dna britannico, siano ancora largamente esportabili in tutto il mondo e che ci sia un mercato ancora inesplorato", ha auspicato il capo del marketing e presidente di Authentic, Nick Woodhouse.

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