Economia
Covid-19, cambia la spesa. Più frutta e verdura, ma si comprano meno spesso
Dopo i decreti che limitano gli spostamenti, gli italiani comprano più prodotti freschi ma meno frequentemente
Coronavirus, frutta e verdura si comprano meno spesso
Con l’introduzione dei decreti che limitano le possibilità di spostamento, gli italiano hanno necessariamente cambiato le proprie abitudini nel fare la spesa. Se prima della crisi, quasi il 68% comprava frutta e verdura fresche più volte durante la settimana, ora lo fa solo il 32%. Cambio obbligato e dettato dal buonsenso per arginare il contagio da coronavirus, certo, ma questo potrebbe avere ripercussioni sul mercato anche dopo la crisi.
Coronavirus, gli italiani modificano le abitudini di spesa
In tempo di restrizioni alla mobilità personale, come riporta Italianfruit News, gli italiani comprano più frutta e verdura ma modificano le abitudini d’acquisto, quasi dimezzando la frequenza nel fare la spesa più volte alla settimana e più che raddoppiando la frequenza delle compere fatte una sola volta alla settimana.
È quanto emerge dall’ultima ricerca realizzata qualche giorno fa dal Monitor Ortofrutta di Agroter sul campione rappresentativo della popolazione italiana sviluppato in partnership con Toluna nell’ambito del nuovo Quick Service, realizzato durante l’emergenza coronavirus.
Infatti, l’acquisto di ortofrutta 2 o più volte la settimana, compreso anche chi la fa tutti i giorni, passa dal 67,6% degli intervistati prima dell’emergenza, al 32,4% durante la stessa, mentre una volta alla settimana o più raramente si muove all'opposto.
A livello geografico le modificazioni più importanti si sono registrate nel Sud del Paese, l’area dove prima dell’emergenza era più alta la frequenza giornaliera (ben il 21%), seguita dal Nord-Ovest, dove prima sono intervenute le limitazioni alla mobilità.
Negli over 55, poi, significativo è lo spostamento dell’acquisto una volta ogni 15 giorni, che quintuplica.
Le ripercussioni anche oltre il coronavirus
Si tratta di cambiamenti epocali, considerando che la frequenza di acquisto dell’ortofrutta - che monitoriamo dal 2006 con il nostro Osservatorio - è uno degli indicatori più stabili, poiché legato a radicate abitudini nel fare la spesa, retaggio della tradizione e con poche variazioni anche fra le diverse classi di età in una stessa area.
Pensate che dieci anni fa coloro che acquistavano frutta e verdura una volta alla settimana erano il 17% del totale, contro il 21% del periodo precrisi, balzati però al 43% durante la stessa. Una situazione nuova, dunque, mai sperimentata nel medio periodo, che probabilmente si protrarrà abbastanza a lungo da giustificare un parziale adattamento dei formati da proporre in vendita e delle modalità di promozione almeno per i prodotti più durevoli.