Economia
Il gas made in Italy pronto a raddoppiare: il governo studia un nuovo decreto
Caro bollette da frenare: l'Esecutivo è al lavoro su un provvedimento da coordinare con il Piano per le aree idonee, creando le riserve per salvare le imprese
Si affaccia l'ipotesi di un nuovo decreto dedicato ad aprire la porta al raddoppio del gas nazionale
Archiviata la partita del Quirinale con la rielezione di Sergio Mattarella a capo dello Stato, si riaprono i dossier economici più caldi, tra i quali il caro energia, l'inflazione da frenare e le bollette da calmierare. A tal proposito si starebbe affanciando "l'ipotesi di un nuovo decreto dedicato ad aprire la porta al raddoppio del gas nazionale: un modo per creare anche le riserve strategiche ad hoc salva imprese".
Lo scrive il Messaggero che sottolinea come in realtà non sia "ancora chiara la road map da seguire visto che il nuovo provvedimento dovrebbe tenere conto della pubblicazione imminenti al Piano per la transizione energetica sostenile, ovvero la mappa dei paletti per l estrazione di gas, senza contare che lo stesso decreto dovrebbe essere integrato con nuove misure, dedicate agli energivori con tariffe scontate destinate alle imprese più in difficoltà un po' sul modello Francia: difficile quindi da tenere i due dossier separati".
"Una delle prime mosse per il governo post Mattarella bis, continua il quotidiano romano, è riprendere il filo da una delle proposte pi caldeggiante dalle imprese, cioè incremento della produzione nazionale di gas". Strada confermata anche dalla sottosegretaria all'Economia Maria Cecilia Guerra: “Possiamo aspettarci altri aiuti mirati sequestro sarà necessario, ma bisogna cominciare ad impostare politiche di medio lungo periodo perché il problema dell'approvvigionamento nel ostro Pase, particolarmente dipendente dall'estero, è molto rilevante”.
“Indubbiamente la preoccupazione sui costi dell'energia è la principale e penso che il Governo abbia già dato segnali di attenzione”, prima con la legge di bilancio e ora “con il provvedimento andato in gazzetta venerdì che tiene conto delle difficoltà delle imprese”, ha detto Guerra. Per la sottosegretaria oltre a valutare ulteriori nuovi interventi “bisogna guardare al medio periodo” perché il problema del caro-energia ce lo porteremo avanti per un po'.
"Uno schema della strategia che potrebbe portare il gas nazionale dagli attuali 4,5 miliardi di metri cubi verso quota 8-10 miliardi era stato inviato a Palazzo Chigi dal Ministero delle transizione ecologica Roberto Cingolani già a dicembre. Saremmo ancora lontani dai 20 miliardi prodotti dal Paese oltre 20 anni fa, ma un maggiore sfruttamento dei giacimenti senza nuove perforazioni può almeno permettere di rimpiazzare una parte il metano importato dall'estero", conclude il Messaggero.