Economia

Il maxi-aumento di stipendio di Orcel “sabotato” da Fideuram (e non solo)

di Redazione Economia

L’amministratore delegato di Unicredit guadagnerà fino al 30% in più della sua attuale retribuzione: ma non tutti sono d’accordo

Orcel, ecco chi ha “sabotato” il maxi-aumento di stipendio

Alla fine Andrea Orcel ha ottenuto il maxi-aumento di stipendio (fino a un massimo del 30% al raggiungimento di determinati obiettivi). Voci vicine a Piazza Gae Aulenti fanno notare che è vero che il manager potrebbe sfiorare quota 10 milioni di euro all’anno, ma solo se otterrà determinati target che sono stati innalzati. Tradotto: più soldi ma anche ostacoli in più. Anche perché dopo il bilancio record appena approvato migliorarsi sarà davvero complesso. Vero, l’incremento dei tassi della Bce che potrebbe arrivare fino al 4% è un toccasana per i conti delle banche.

Ma poco prima dell’assemblea che ha dato il via libera all’incremento dello stipendio di Orcel, i proxy advisor – cioè quei soggetti deputati a consigliare i fondi sui voti da esprimere nelle assise – avevano sconsigliato una mossa di questo tipo. E il provvedimento è sì passato, ma con “solo” il 69% del capitale presente. Per dire, il via libera al bilancio ha ricevuto un ok con il 98,7%.

Come fa notare Milano Finanza, tra coloro che hanno votato contro all’aumento di stipendio di Orcel ci sono Fideuram, la divisione di private banking di Intesa Sanpaolo; Lazard, i fondi di Goldman Sachs, Invesco, Bbva, Santander (banca con cui l’amministratore delegato di Unicredit ha un contenzioso legale in atto), Nordea, Ubs Lux Fund e Zurich Life Assurance. Sulla politica di remunerazione si sono invece astenuti tra gli altri la Fondazione Cassamarca, Generali Italia e diversi fondi di Allianz, che pure di Unicredit è un partner storico. Ora Orcel ha un solo obiettivo: dimostrare che il “no” al suo aumento di stipendio era immotivato.