Economia
Immobili, prezzi alti e tassi alle stelle: compravendite in picchiata
Nomisma quantifica al 15% il calo di inizio 2023 nel mercato di compravendita immobiliare in Italia
Compravendite immobiliari: mercato in caduta nel primo trimestre 2023
Nel primo trimestre del 2023 le compravendite immobiliari sono calate del 15% rispetto alla crescita registrata nel 2022. Lo riportano i dati di Nomisma, che riferiscono una previsione della domanda abitativa in contrazione durante il corso dell’anno, nella quale ha una grande responsabilità la frenata nell’erogazione di nuovi mutui. Quest’ultima tendenza infatti ha registrato un calo del 18% “alla luce di un'inflazione elevata che fatica a retrocedere” commentano gli analisti di Nomisma.
Il centro studi bolognese infatti stima un anno molto negativo per la compravendita di case e per la richiesta mutui. Come riporta l’osservatorio infatti: “Dopo una sostanziale stabilità delle erogazioni (+1%), associata a una marcata diminuzione di surroghe e sostituzioni (-70%), si prevede per il 2023 una diminuzione a due cifre, sia dei nuovi mutui (-18% annuo) sia delle surroghe e sostituzioni (-47%)”. Dunque, dopo il sentiment generale anche i dati rilevano che per gli italiani è sempre più difficile comprare casa.
Il numero di compravendite diviene man mano più basso e i prestiti erogati dalle banche sono sempre meno: dopo il biennio 2021-2022, che aveva visto una grande crescita nel periodo post-pandemico, il 2023 è iniziato con un forte calo delle intenzioni di acquisto immobiliari e delle richieste di finanziamento.
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Sintetizza così i dati dell’indagine il responsabile sviluppo Nomisma, Marco Marcatili, che aggiunge: “Il calo non dipende solo dagli indicatori di fiducia delle famiglie, seppure in calo rispetto ai massimi toccati a settembre 2021, ma deriva anche dal repentino irrigidimento dei criteri di selezione della clientela e dalle politiche creditizie più prudenti“.