Economia
Immobiliare, non solo Milano centro: ormai anche Quarto Oggiaro costa come Los Angeles. Boom della periferia
Milano e Roma meritano un approfondimento ulteriore. Nel capoluogo lombardo le vendite saliranno di quasi il 6%, mentre gli affitti si fermeranno al +4,3%
Milano, comprare casa è una "mission impossible". Ma anche la periferia, ormai, sembra irraggiungibile
Il 2025 si prospetta come un altro anno vivace per il mercato immobiliare italiano, con un incremento dei costi sia dal lato delle locazioni, sia per chi punta all’acquisto. Le previsioni indicano ancora un rialzo dei prezzi di vendita, in particolare nei centri considerati “satellite”, verso i quali si dirige l’attenzione di chi cerca soluzioni alternative alle ormai insostenibili dinamiche delle grandi città.
Genova svetta nella classifica degli aumenti, come evidenzia l’analisi di Immobiliare.it Insights. “Con il graduale ritorno alla normalità dei tassi sui mutui, nel 2024 si è registrata una ripresa dell’interesse per l’acquisto, confermata dai dati sulle compravendite. Il 2025 non si discosterà da questa tendenza”, sottolinea Antonio Intini, Chief Business Development Officer di Immobiliare.it.
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Nel dettaglio, Genova evidenzierà il maggiore incremento percentuale: dai 1.666 euro al metro quadro di novembre 2024 ai 1.806 euro di novembre 2025, con un +8,4%. Seguono Bologna (+7,8% a 3.873 euro/mq) e Verona (+7,6% a 2.839 euro/mq). In termini assoluti, la variazione più marcata si vedrà a Milano, dove gli acquirenti dovranno mettere in conto oltre 300 euro/mq in più, toccando quota 5.710 euro/mq (+5,9%). Milano resta così la città più cara d’Italia.
Bologna conoscerà anch’essa aumenti significativi, da 3.600 a oltre 3.870 euro/mq, mentre a Firenze e Verona l’incremento di oltre 200 euro/mq si affianca a valori di partenza differenti: oltre 4.500 euro/mq per il capoluogo toscano e circa 2.840 euro/mq per la città veneta.
Anche il Sud rimane sotto i riflettori, con incrementi previsti intorno al 4% per Palermo, Catania e Bari. In quest’ultima, però, si arriva a superare i 2.200 euro/mq, staccando di 600/900 euro le altre due. Per Venezia, Torino e Napoli si stima un +3% circa, con il capoluogo campano che per la prima volta andrà oltre i 3.000 euro/mq. Chiude la classifica Roma, che dovrebbe segnare un rincaro di circa 90 euro raggiungendo i 3.476 euro/mq (+2,6%).
Gli affitti non restano indietro
Sul fronte degli affitti, la tendenza rimane al rialzo. “Anche la locazione segna incrementi sostenuti, riflesso di un atteggiamento ancora cauto di molti, che preferiscono attendere l’evoluzione del mercato rimanendo in affitto”, spiega Intini. Milano si conferma la più costosa anche per la locazione, con un canone medio vicino ai 24 euro/mq (+4,3%), seguita a breve distanza da Firenze con 21,8 euro/mq (+5,3%).
Aumenti consistenti si prevedono a Napoli, con un passaggio da 14,6 a 15,7 euro/mq, e a Torino, da 12,1 a 13 euro/mq. Così come per le vendite, anche negli affitti le città di Catania (+7,4%), Palermo (+5,8%) e Bari (+5,5%) mostrano trend positivi. Unica eccezione tra le 12 città analizzate è Bologna, che resta quasi ferma (+0,6% a 17,1 euro/mq).
Milano e Roma meritano un approfondimento ulteriore. Nel capoluogo lombardo le vendite saliranno di quasi il 6%, mentre gli affitti si fermeranno al +4,3%. Per chi compra, i rincari maggiori si avvertiranno nelle aree periferiche, come Cimiano (+12,7%) e Bovisa (+11,2%), mentre per chi affitta i principali aumenti interesseranno le zone più centrali (+11,8%) e quelle recentemente collegate dalla metropolitana, come Forlanini (+11%).
A Roma, invece, il segmento degli affitti crescerà più delle vendite: +4,4% rispetto al +2,6%. L’acquisto costerà di più, ma in percentuali simili in tutta la città. Gli affitti, al contrario, subiranno i rincari maggiori nelle aree centrali, come la zona di Termini (+10,8%) e l’Aventino (+10,4%).